Si può suonare un notturno su un flauto di grondaie? raccolta di Mariangela De Togni. Versi intensi, profondi, richiamano le espressioni del tempo, quasi un invito a vedere oltre e carpire l’essenza del silenzio e dalla solitudine la bellezza della luce. ( Michele Luongo )
Parevano fuggire
i pensieri
nell’oblio della sera,
come farfalle verso la luce
viva del sole.
I giorni gialli
della verga d’oro
luccicano in un arabesco sonoro
e giochi di simmetrie
al di là del torrente
Cedron.
C’è solo il silenzio
attorno
rigato dallo stormire
delle fronde
dei vecchi ulivi.
Ma io ti cerco
nel lento fluire del tempo
fra le stelle senza luna.
Ti cerco nell’impeto
che il suono del tuo nome
dà allo scorrere
della notte.
Sottraggo polvere
alla memoria.
Un sospiro rosso di terra
bruciata, di paesaggi azzurri
e rive racchiuse
nella conchiglia
del cuore.
Ho cercato il gioco
Ho cercato
il gioco chiaro del vento
gli scrosci azzurri
del mare il profumo
intenso del sole.
Ora che la notte
avanza solitaria
e il silenzio
ricompone il respiro.
Raccolgo Solitudini
Raccolgo Solitudini
fradice di silenzio
riverso nel notturno
spaesamento del cuore.
E tutto diviene eco
quasi si smarrisce.
Nei lucori trepidi dell’ultima
stella prima dell’aurora.
…. dalla raccolta di Mariangela De Togni “ Si può suonare un notturno su un flauto di grondaie?”, Opera vincitrice del Faraxecelsior VI, Ed. Fara Editore, Rimini, 2016, Pag. 54, Euro 10,00. ISBN 978-88-97441-88-5 – www.faraeditore.it
Redazione
(05/12/2016)
ViaCialdini è su www.facebook.com/viacialdini e su Twitter: @ViaCialdini