Alessandro Ramberti, giovane editore di successo e brillante poeta….l’entusiasmo che si riscontra nei giovani poeti è incoraggiante.Ho sempre puntato sulla ricerca di voci nuove. La poesia è uno sguardo assoluto sulla realtà, sul mondo interno ed esterno al poeta, sulle prospettive dell’anima.
di Michele Luongo
Alessandro Ramberti, nasce nel 1960 a Santarcangelo di Romagna, editore con l’amore per la poesia. Per Ramberti la parole sono versi che trasmettono silenziose riflessioni.
Poeta ed editore, è la completezza o l’inizio di un lungo percorso artistico nel panorama letterario italiano?
Più che una completezza, il fatto di essere autore ed editore può essere senz’altro un rischio. È vero che diversi editori non hanno “resistito” alla tentazione di pubblicare proprie opere, e nel mio piccolo faccio parte anch’io di questa schiera. Bisogna essere però poco indulgenti con sé stessi, avere quel minimo di distacco “professionale” che porti ad avere una valutazione abbastanza oggettiva un’operazione che è giocoforza autoreferenziale.
Faraeditore è una realtà nel campo dell’editoria italiana, sono molti i poeti che pubblicano con la sua casa editrice, dove va la poesia oggi ?
Ho sempre puntato sulla ricerca di voci nuove (il che non vuol dire necessariamente giovani) che sappiano rendere la poesia non un esercizio di stile, ma una forma espressiva autentica, distillata, forte, originale e creativa: la poesia è in fondo questo, uno sguardo assoluto sulla realtà, sul mondo interno ed esterno al poeta, sulle prospettive dell’anima.
Ramberti poeta, dei suoi versi Paolo Turone ha scritto << L’autore ha una saggezza sottile, quasi zen >>, ciò deriva dalla sua permanenza presso l’Università Fudan di Shanghai ?
Certo la mia formazione universitaria ha lasciato delle tracce importanti. La grande poesia cinese è caratterizzata da immagini sinestetiche folgoranti e spiazzanti, essenzialissime e profonde.
Nella letteratura moderna quale ruolo occupa la poesia ?
Contrariamente a quanto si pensi di solito, noto per esperienza diretta che non pochi giovani (e non solo chi opera in ambito umanistico, ma anche tanti che lavorano in ambito scientifico) si accostano alla poesia con umiltà, notevole conoscenza della tradizione e dei maestri, volontà di confrontarsi con la produzione poetica contemporanea: se si verificano queste condizioni di base anche i frutti poetici risultano essere buoni e non di rado assai buoni. Sappiamo poi tutti che i lettori sono pochi e che i lettori di poesia sono ancora meno. Ma un bravo poeta è sempre anche un forte lettore.
I giovani e la poesia due mondi assestanti, vi è un punto d’incontro ?
Sì, l’entusiasmo che si riscontra nei giovani poeti è incoraggiante. Come dicevo poc’anzi quel che importa è uscire dalla logica delle imitazioni o della versificazione terapeutica e ombelicale. I giovani sono in grado di avere antenne particolarmente sensibili, di accogliere l’ispirazione come un dono da raffinare per ridonarlo nella forma migliore, quella che ha anche una luce riconoscibile, al lettore.
Vi sarebbe maggiore interesse per la letteratura con l’introduzione nelle scuole della poesia contemporanea ?
Penso proprio di sì. La scuola può fare molto attraverso insegnanti innamorati della poesia, per avvicinare un maggior numero di persone alle parole in versi. Invitare i poeti, anche giovani, nelle aule è una esperienza che può lasciare dei segni durevoli nell’animo degli studenti e offrire loro delle suggestioni non meramente emozionali, ma capaci di rivelare nuovi modi di vedere l’esistenza.
Quanto influisce internet nel divulgare la poesia ?
Moltissimo: i blog di poesia permettono di vedere cosa sta avvenendo nei laboratori poetici di centinaia di persone. Certo non tutti i sedicenti poeti di fatto lo sono, ma la rete è un mezzo molto democratico per valutare, confrontare, scegliere ciò che merita di essere letto, l’autore che può esser interessante coltivare.
Questo spazio virtuale lo considera idoneo per l’espressione poetica ?
Senz’altro. Quando uno spazio è aperto al confronto, evita personalismi e gossip letterario, è una oasi in cui è piacevole sostare.
Quale è lo spazio poetico di Alessandro Ramberti ?
Curo il blog “farapoeisa” e la webzine mensile “Faranews” che ospitano voci poetiche diverse e sono un po’ un piccolo spaccato (assieme a tanti blog poetici di qualità come “liberinversi”, “viadellebelledonne” , “la poesia e lo spirito” e molti altri che potrete trovare linkati da questi stessi blog) di quanto si sta producendo in abito poetico e di quelle che sono le tendenze.
di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
(28/04/2008)
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