Tuonò l ignoranza, tutti dentro. Intanto a corte impazza lo spasso, milioni e miliardi come un sogno. Ma ascolta si levano le voci e gridano Libertà, che facciamo …
di Michele Luongo
Nel gioco del palazzo all’improvviso arrivò la paura della morte
Tuonò l ignoranza, tutti dentro: le pecore e le galline
Ordinate e silenziose come mai visto prima
Andarono nel pollaio e nell’ovile
Professoroni si affacciarono sul cortile
Siate bravi bisogna stare chiusi
E sul tavolo si distende una mappa rossa
Nemmeno un saluto alla solitudine della disperazione
Come quando cosa faremo perché
L’ignorante sulla poltrona
Gridava siamo in guerra
Ma non ascolta, non sente, non risponde
Intanto a corte impazza lo spasso
Due poltrone a me tre a te
Esperti per di qua e per di là
Milioni, miliardi e i miliardi come un sogno
Tutto sotto controllo, elicotteri, droni
Pizzicato, preso, furbetto, sanzionato
Mammamia
Che forza che efficienza! Signori e Signori
Nella confusione si movimentano gli affari
Incontri, comitati, consulenti, intrecci
Un appalto, un piacere, una nomina
… e l’Europa…non problem, soldi, denaro, capitali
Ma non senti, ascolta, si levano delle voci
Dicono che là c’è una cura, di là che si poteva
Hanno scoperto che si sapeva.
Ma non abbiamo ancora completato la fase una e la due
Lavoro e Libertà, lavoro e Libertà
Ma queste voci…le voci… le voci
Tranquilli, … ma quelli gridano ancora, senti:
Libertà Libertà Libertà, … calma … c’è il mare
E poi…
Forse, qualcuno ricorderà
Si è spento il sorriso delle genti
Seminato la paura per la nebbia delle menti
Intanto nelle stanze segrete
Si alimentano
Gli intrighi
La questione, l occasione, è troppo importante, un grande business
di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
(22/04/2020)
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