Spore come nuclei di versi

Spore, la Poesia Epigrammatica di Gaccione. Sessantasei testi numerati e senza titolo, divisi in due sezioni, che già così si presentano nel segno dell’essenzialità e del rigore.
di Gian Carlo Ferretti 

Spore come nuclei di versi Spore, la Poesia epigrammatica di Angelo Gaccione. Alla sua ricca produzione saggistica, narrativa, teatrale, e di altro, Angelo Gaccione aggiunge ora un libro di poesie sentenziose ed epigrammatiche: Spore (Interlinea, pp. 88, euro 12), con presentazioni di Alessandro Zaccuri e Lella Costa. Sessantasei testi numerati e senza titolo, divisi in due sezioni, che già così si presentano nel segno dell’essenzialità e del rigore, per un testo che vuol essere “limpido più del cristallo”, come scrive a un certo punto Gaccione. Un libro, inoltre, che non si può non definire una raccolta, perché ha una sua organicità e coesione.

Motivo dominante, ha ben notato Zaccuri, il “rovesciamento” di situazioni acquisite con “effetti di straniamento”. Poesie perciò che rivelano aspetti inediti e imprevedibili della realtà, indicando che il “verso giusto” va cercato  al di là di ogni apparenza convenzionale e istituzionale, in una sequenza di sorprese imprevedibili. Alcuni esempi: “È sempre l’innocenza / che spaventa il delitto”. “Sempre rimpiangeremo, / fino alla fine dei giorni, // una semplice carezza sul viso, / una parola buona.” “La gloria lo raggiunse tardi, / ma lui che non l’aveva cercata, / non seppe che farsene.” “Sono le cose più umili, / ad esserci indispensabili.” “È sorprendente quanto siano vive, / le cose appartenute ai morti.”

Non è difficile cogliere in questi versi una sottile vena etica: quali siano cioè i veri valori, tanto più veri quanto meno celebrati e vistosi. Gaccione delinea e auspica così implicitamente un altro modo di vivere e un mondo diverso, vissuto e osservato e narrato con pacata lucidità, sereno distacco e talora lieve ironia.

A questo punto si capisce anche il significato del titolo scelto. Quel mondo diverso si presenta attraverso il concorso di componimenti paragonabili appunto ad altrettante “spore”. Che qui al di là e all’interno del loro letterale significato in botanica, alludono alle cellule dalla cui germinazione si sviluppa un nuovo individuo. “Spore”, insomma, come nuclei di nuove esistenze e nuovi destini.
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Angelo Gaccione “Spore”  
con testi di Lella Costa, Alessandro Zaccuri
Interlinea Ed. 2020
Pagg. 88 € 12,00   – ISBN 9788868572754 

 

 di Gian Carlo Ferretti
      (08/07/2020)

 

 

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