Negozi di moda non siamo fantasmi

A seguito dell’impatto dei Decreti del Presidente del Consiglio, iniziativa a tutela dei negozi di moda: non siamo fantasmi. 

Redazione 

 

 A seguito dell’impatto dei Decreti del Presidente del Consiglio, i negozi di moda non vogliono sentirsi “Fantasmi” agli occhi delle Istituzioni.

Il settore moda, importante pilastro dell’economia nazionale, è in grave crisi. Federazione Moda Italia-Confcommercio stima una perdita complessiva di 20 miliardi di euro di consumi nel solo dettaglio moda a fine anno, con la chiusura definitiva di 20 mila negozi in Italia e conseguente ricaduta sull’occupazione di oltre 50 mila addetti.

<< Però siamo fantasmi, spiega Federazione Moda Italia-Confcommercio, nel senso che sembra che le Istituzioni non si accorgano dei gravi danni subiti dai negozi di moda che vivono di collezioni stagionali ed hanno investito ingenti capitali in prodotti che rischiano di restare fermi sugli scaffali>>.

La Federazione avanza una serie di richieste, destinate al governo: contributi a fondo perduto, liquidità dalle banche, credito d’imposta per gli affitti, condono tombale sui versamenti tributari e contributivi, detassazione o rottamazione dei magazzini, sospensione dei mutui e dei leasing bancari e prosecuzione della cassa integrazione fino a tutto il 2021.

Non siamo fantasmi. «Se per avere aiuti a fondo perduto – si legge nella campagna – è necessario alzare la voce, lo chiediamo a gran voce: si aiutino i negozi di moda. E ci si assuma tutte le responsabilità del caso, perché se non ci farà chiudere una norma, lo farà il mercato».
http://www.federazionemodaitalia.com )

 

    Redazione
 (04/11/2020)

 

 

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