Ritratto della giovane in fiamme

Ritratto della giovane in fiamme, una grande storia d’amore e passione. Il film di Céline Sciamma. Immagini meravigliose, ogni fotogramma realizzato dalla regista è “imbevuto” nella bellezza di una profonda storia d’amore.
Redazione  

Ritratto della giovane in fiammeRitratto della giovane in fiamme. La pittrice Marianne (Noémie Merlant) viene incaricata di realizzare il ritratto di nozze di Héloïse (Adèle Haenel). Tra le due donne nasce un rapporto di amicizia. Un’intesa immediata a cui velocemente segue una fortissima attrazione.

Potentissimo. Questo è l’aggettivo più adatto per definire il nuovo film di Céline Sciamma. A partire dal suo nome, Ritratto della giovane in fiamme, e dal modo in cui la regista traduce in immagini questo stesso titolo. Sullo schermo la sempre eccellente Adèle Haenel (già musa dei Dardenne in La ragazza senza nome e protagonista dell’ottimo The Fighters – Addestramento di vita) indossa abiti settenteschi. Avvolta nell’oscurità, si avvicina a un falò. E il suo abito improvvisamente prende fuoco.

La sequenza in questione è l’invito definitivo che Sciamma fa allo spettatore allo scopo di fargli aprire gli occhi e guardare questa storia d’amore in profondità. Non ci si ritrova davanti all’ennesimo drammone in costume che si traduce in una sinfonia di sbadigli. Né tantomeno davanti a una soap ambientata nel diciottesimo secolo. 

Ritratto della giovane in fiamme è in primis un film composto da immagini meravigliose. Ogni fotogramma realizzato dalla regista è “imbevuto” nella bellezza: quella delle sue protagoniste, dei paesaggi, dei costumi. La celebrazione dell’estetica di quel periodo non gira mai a vuoto, bensì avvolge completamente chi sta a guardare. Quello stesso fuoco che brucia il vestito finisce per bruciare la miccia del desiderio di queste due protagoniste. È interessante come due dei film più potenti nel genere passionale/sentimentale realizzati negli ultimi anni siano delle “period pièce”: uno è il film della Sciamma, l’altro che viene in mente è Cold War di Pawlikowski. Due titoli che richiamano epoche in cui portare avanti i sentimenti richiedeva uno sforzo maggiore: la necessità di tenere gli occhi aperti per cogliere la possibilità di vivere un’emozione che nessuna distanza, temporale o geografica, avrebbe potuto uccidere.

Ottimo il lavoro della regista sulle sequenze d’amore tra le protagoniste: mai pudiche, né gratuite. Romantiche e naturali. E lo spettatore finisce per bruciare di passione insieme a loro.

Ritratto della giovane in fiamme è distribuito nei cinema da Lucky Red. – (P.F) – https://www.film.it/

 

    Redazione
  (15/03/2021)

 

 

 

ViaCialdini è su www.facebook.com/viacialdini e su Twitter: @ViaCialdini