Straordinari cicli di affreschi

Straordinari cicli di affreschi, decorano le chiese camune e possono essere il filo rouge di inusuali itinerari alla scoperta di capolavori artistici. Nel Santuario dell’Annunciata di Piancogno. Nella Chiesa di Santa Maria Annunciata, il grande ciclo di affreschi sul tema della Passione
Redazione

Straordinari cicli di affreschi
Cerveno Santuario della Via Crucis_by Bazzoni Scaled

Straordinari cicli di affreschi decorano le chiese camune e possono essere il filo rouge di inusuali itinerari alla scoperta di capolavori artistici ancora poco noti. Come quello sulle tracce di Giovanni Pietro da Cemmo, maestro del Rinascimento lombardo attivo nel tardo Quattrocento. Dallo stile goticheggiante, di stampo lombardo-veneto, Giovanni Pietro da Cemmo ha lasciato testimonianze importanti in numerose chiese della Valle Camonica.

Nel Santuario dell’Annunciata di Piancogno, dallo stile ancora marcatamente gotico, ha affrescato scene della vita di Cristo e di Maria, mentre nella Chiesa di Santa Maria Assunta a Esine – suo capolavoro assoluto – si ammirano cicli che narrano della devozione ai Santi Taumaturghi e della vita di Maria dipinti con un’eccezionale raffinatezza formale.

A Bienno, nella Chiesa di Santa Maria Annunciata, le sue opere – dedicate alla vita di San Francesco e un arco con le Sibille- entrano in dialogo con quelle di un altro eccezionale artista, il Romanino, che affrescò il presbiterio con un ciclo dedicato alla Vergine Annunciata. Anche questo grande pittore della Scuola Bresciana del Rinascimento lavorò infatti in Valle Camonica, dove nella Chiesa di S. Antonio a Breno, dichiarata Monumento Nazionale, affrescò il presbiterio con scene tratte da un episodio del Libro di Daniele (purtroppo solo una parte del ciclo è oggi riconoscibile).

Straordinari cicli di affreschi
Esine Chiesa di Santa Maria Assunta by Bazzoni Scaled

Dalla Valle Camonica vale assolutamente la pena di spingersi fino a Pisogne sulle sponde del Lago d’Iseo per ammirare quello che viene considerato uno dei punti più alti della sua poetica, ovvero il grande ciclo di affreschi sul tema della Passione che decorano il santuario di Santa Maria della Neve, battezzato “La Cappella Sistina dei Poveri”. Realizzati tra il 1532 e il 1534, di imponente teatralità, gli affreschi (che ricoprono con un suggestivo racconto d’intonazione popolaresca le pareti e il soffitto della chiesa) narrano le storie della Passione di Cristo e, sulle volte, raffigurano i Profeti e le Sibille.

Santuario della Via Crucis di Cerveno

Un altro capolavoro artistico unico nel suo genere è il Santuario della Via Crucis che sorge accanto alla chiesa parrocchiale del piccolo borgo di Cerveno. Il Santuario (le Capèle in dialetto camuno) si inserisce nella tradizione lombardo-piemontese dei Sacri Monti. Le 14 cappelle della Via Crucis sono disposte lungo un corridoio a gradoni che culmina alla sommità con la cappella della Deposizione. Affrescate, con 198 statue in legno e stucco a grandezza naturale di un vivido e talora grottesco realismo popolare, narrano le tappe della Passione di Cristo. Per portare a termine l’opera si impiegò oltre un secolo, dalla metà del 1700 alla metà del 1800.La maggior parte delle statue sono state realizzate dallo scultore camuno Beniamino Simoni a partire dal 1° gennaio 1752. Le statue dell’VIII, IX e forse X stazione si devono invece a Donato e Grazioso Fantoni, che sostituirono il Simoni. Nel 1869, Giovanni Selleroni da Milano completò l’ultima stazione, la XIV, chiudendo di fatto più di un secolo di lavori. La Via Crucis è stata recentemente riportata al suo originario splendore da un accurato restauro ed ora si ammira in tutto il suo straordinario pathos e bellezza.

Info e Foto www.visitbrescia.it – www.studio-agora.it    By Bazzoni Scaled

 

    Redazione
 (28/08/2024)

 

 

 

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