A Verona la Baltic Sea Youth Philharmonic

La  Baltic Sea Youth Philharmonic, ritorna al settembre dell’Accademia di Verona. Ogni anno, un centinaio di giovani talentuosi musicisti tra i 18 e 30 anni provenienti dalle scuole musicali di Danimarca, Norvegia, Finlandia, Russia, Estonia, Lituania, Polonia e Germania si incontrano per formare un’unica orchestra. L’Orchestra sta per intraprendere una nuova stagione.
Redazione

 

 

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Baltic Sea Youth Philharmonic

Verona – Ritorna a Verona, alla XXIV edizione del Settembre dell’Accademia dopo il successo riscosso al concerto dello scorso anno, la Baltic Sea Youth Philharmonic, giovane orchestra sinfonica nata nel 2008 e formata da talentuosi musicisti tra i 18 e 30 anni provenienti dalle scuole musicali di Danimarca, Norvegia, Finlandia, Russia, Estonia, Lituania, Polonia e Germania. L’appuntamento è martedì 15 settembre alle ore 20.30 al Teatro Filarmonico di Verona dove, a dirigere l’orchestra, sarà il suo fondatore e direttore principale, Kristjan Järvi, 43 anni, figlio del noto direttore estone Neeme Järvi, direttore musicale anche della MDR Leipzig Radio Symphony Orchestra e della Gstaad Festival Orchestra.
Il programma si snoda attraverso opere di compositori tutti provenienti dalle regioni del Mar Baltico: Jean Sibelius, di cui si ascolterà la Sinfonia n. 3 in do maggiore op. 52, dalla Finalndia, Nicolai Rimskij-Korsakov, e il Capriccio spagnolo op. 34, dalla Russia, infine il compositore estone Erkki-Sven Tuur, di cui l’orchestra eseguirà in prima assoluta a Verona il Concerto per marimba e orchestra “Ardor” (2001) interpretato dal giovane astro nascente Heigo Rosin.  

In omaggio al 150° anniversario della nascita di Jean Sibelius, il concerto apre con la Sinfonia nr. 3 che il compositore e violinista finlandese scrisse nel 1907. Questo lavoro si allontana dalle due precedenti sinfonie, grandiose e di stampo tardo-romantico, a favore di un carattere più misurato e classicheggiante tanto che il musicologo Gerald Abraham paragona il suo primo movimento a quelli delle sinfonie di Mozart e Haydn. Ciò avviene nel contesto di un avvicinamento di Sibelius al Neoclassicismo, evidenziato anche dalla crescente importanza del ritmo, ora al pari del materiale melodico, caratteristica che contraddistinguerà anche le composizioni di Stravinskij e dei neoclassici.

Tali orientamenti stilistici si riflettono poi in una maggiore condensazione su più larga scala: la Sinfonia è costituita da tre movimenti (contro i quattro delle precedenti) grazie all’accorpamento dello scherzo con il finale. Anche l’organico è più leggero (rispetto alle sinfonie precedenti mancano una tromba, la tuba e l’arpa) e Sibelius stesso ha successivamente suggerito per l’esecuzione un’orchestra non superiore ai cinquanta elementi. A questo si sommano influenze della musica folkloristica finlandese ravvisabili già nelle prime battute, e un certo alone di programmaticità che si ricollega ad alcuni temi utilizzati nella sinfonia.

Composto nel 1887, il Capriccio spagnolo op. 34 di Rimskij-Korsakov è una composizione di virtuosità orchestrale, ricca di colore e movimento che evoca una Spagna vista attraverso la fantasia di un artista. È strutturato sotto forma di un Concerto nel quale tutti gli strumenti, alternativamente, presentano una grande «cadenza di virtuosità». Si inizia con un’Alborada, seguono delle Variazioni, seguono una Scena e canzone e il pezzo si conclude con un Fandango asturiano chiuso da una ripresa dell’Alborada iniziale animata da un movimento brillante e quasi frenetico. 

Ardor per marimba e orchestra del compositore estone Erkki-Sven Tüür è stato composto tra il 2001 e il 2002 e il suo grado di virtuosità sfida lo strumento sviluppando la sua gamma sonora oltre qualsiasi altro lavoro per marimba sinora composto. Il concerto metterà in evidenza il talento dell’astro nascente Heigo Rosin, 26 anni, il primo percussionista solista estone ad essere conosciuto a livello internazionale.

Rosin è un musicista della BYP, ha VINTO numerosi premi e si è esibito con molti importanti ensemble. È soprannonimato “Karate Kid” per il suo modo di suonare le percussioni utilizzando movimenti del karate, arte marziale che ha praticato per oltre dieci anni. Rosin è impegnato nel divulgare anche all’estero i compositori e la musica per percussioni del suo paese d’origine.   www.accademiafilarmonica.org )

 

    Redazione
 (12/09/2015)

 

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