E’ questo l’esilio

Tutto ciò che volevo chiederti me ne accorgo solo adesso. Erano tutte nella stessa scena le parole che non avevi. La linea più breve fra due punti è la linea indifferente.
di Sergio Pasquandrea

 

 

E’ questo l’esilio

Oh se tu capissi:
chi soffra
chi soffre non è profondo.
(Milo De Angelis ) E’ come quando afferravi la falda
perché l’areola era sfuggita all’occhio
quando o sguardo ricadeva a picco
su ciò che il corpo aveva già negato.
Come ogni volta che qualcuno arriva
a riconoscere la forma vera
e poi torna a perderla nella stasi.
Come tutte le volte che lo specchio
piomba a interromperti a metà del passo.
Non chiamarlo destino: è solo carne
inchiodata per sempre al proprio corso.

Dovrei avere imparato ad accettare ciò che è inevitabile – non credi? Dovrebbe essere superfluo persino dirlo- e ancora di più scriverlo.
( Se non sono bastati quarant’anni quand’è mai che arriverà la saggezza?) Solo una cosa è certa: la poesia
e i labbri della ferita rifiutano
di accostarsi. (La Bellezza non redimerà il mondo:
la Bellezza è il dolore più crudele
quello che agisce alla radice stessa
del nervo). Tutto potrei accettare ma non questo affacciarsi sulla soglia
soltanto per saperla invalicabile questa distanza che separa i petti e rende così inutile l’abbraccio.
( ciò che possiedo è ciò che più mi manca ciò che ho intravisto premere la stoffa
senza poter mai completare il gesto).
 

Sergio Pasquandrea “Oltre il Margine”, opera vincitrice del concorso Faraexelsior V, Fara Editore, Rimini, 2015, pag.64, euro 10,00 , ISBN 978-88-97441-64-9 – www.faraeditore.it

 

    Redazione
 (30/11/2015)

 

 

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