Ultime lettere da Steohen Crane

Ultime lettere. Siamo agli albori del Novecento. Theodore si innamora del ragazzo, fino a mettere in discussione la sua intera esistenza.
Redazione

Edmund White è uno scrittore generoso: crede nella letteratura con un entusiasmo che talvolta sfiora l’ingenuità. Direi che questo è il tratto che caratterizza i suoi romanzi., fin da opere come “ Un giovane americano” e “  E la bella  stanza è vuota”.
Accanto ai libri di fiction, White ha anche praticato altre forme : e ha raggiunto forse i suoi risultati migliori. Penso alla sua celebrata biografia di Jean Genet ( “ Ladro di stile” ) o al più recente “ My Lives”, racconto autobiografico di una onestà perfino straziante. Non direi che “ Hotel de Dream” / Playground, traduzione di Giorgio Testa, pp.236, euro 15) sia una delle sue cose più riuscite. E’ un testo che si legge con amabilità , scorrevole e a tratti anche dotato di una grazia lieve. Tuttavia, la storia in sé appare un po’ opaca, affaticata dai continui cambi di punto di vista. Siamo agli albori del Novecento.

Il protagonista è Stephen Crane, uno dei grandi scrittori americani del secolo scorso, amico di herry James e Joseph Conrad ( che compaiono infatti in queste pagine ). Crane è in Europa, fiaccato dalla tubercolosi che se lo porterà via molto presto. E comincia a dettare alla compagna Nora la storia di un giovane prostituto che incontra Theodore – un uomo grigio, il prototipo del conformismo.

Ultime lettere da Steohen Crane. Theodore si innamora del ragazzo, fino a mettere in discussione la sua intera esistenza. Questa commovente storia d’amore ha però il difetto di essere di continuo interrotta e rinviata da White: a sua lode va ricordato lo sguardo sensibile e commosso che sa posare sui personaggi.
di Mario Fortunato – (Settimanale l’’Espresso del 1.09.2008 )

 

   Redazione
 (07/05/2016)

 

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