Colloqui con gli alberi

Rifiuta i falsi splendori di cui sono simbolo le corone di quercia e d’alloro: non chiede che l’oblio alla vite ( nel vino ) e la pace all’abete, nel legno della bara.
di Giosuè Carducci. 

 

Sonetto 

Te che solinghe balze e mesti piani

Ombri, o quercia pensosa, io più non amo,

Poi che cedesti al capo de gl’insani

Eversor di cittadi il mite ramo.

 

Né te, lauro infecondo, ammiro o bramo,

Che mènti e insulti, o che i tuoi verdi estranei

Orgogli accampi in mezzo al verno gramo

O in fronte a calvi imperador romani.

 

Amo te, vite, che tra bruni sassi

Pampinea ridi, ed a me pia maturi

Il sapiente de la vita oblio.

 

Ma più onoro l’abete: e i fra quattr’assi,

Nitida bara, chiuda al fin li oscuri

Del mio pensier tumulti e il van desio.

  

Giosuè Carducci Poesie – Mondadori 2006

 

    Redazione
 (04/05/2015)

 

 

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