Il liberalismo perduto

Il liberalismo perduto di Vincenzo D’ANNA. L’Italia alla ricerca di un partito che non c’è. A quei tempi il nostro Paese tentò la Magna Carta, di contemperare visioni differenti dello stato, dell’economia e della società.
Redazione

Il liberalismo perdutoIl liberalismo perduto di Vincenzo D’Anna. Con il sottotitolo accattivante che recita: L’Italia alla ricerca di un partito che non c’è.  Con una copertina volutamente un po’ rétro, in cui appaiono i ritratti di Einaudi, Croce e Sturzo, reca la prefazione a di Ferdinando Adornato.

L’Italia è una nazione che, per cause storiche e politiche contingenti, legifera sulla base del contenuto della madre di tutte le leggi: la Costituzione, figlia del compromesso raggiunto da blocchi politici avversi.

Uscito dal ventennio di dittatura fascista e da una guerra persa che l’aveva messo in ginocchio, il nostro Paese (a quei tempi conteso tra Oriente comunista e Occidente liberale) tentò, attraverso la “Magna Carta”, di contemperare visioni differenti dello stato, dell’economia e della società.

Un contesto che portò i padri costituenti a essere cauti e spesso compromissori. Le scelte politiche che seguirono collocarono lo “Stivale” nel campo occidentale, pur in presenza, entro i suoi confini, del più grande movimento socialcomunista europeo.

Ne venne fuori un ossimoro in base al quale, pur essendo l’Italia paese libero e liberale, non fu immune dall’essere contemporaneamente anche uno stato criptosocialista.

Il saggio mette in evidenza questa contraddizione che, se non superata, sarà sempre di ostacolo alla costruzione di un vero mercato di concorrenza e all’edificazione di uno stato minimo ed efficiente.

Vincenzo D’ANNA “Il liberalismo perduto.
L’Italia alla ricerca di un partito che non c’è”
Curatore Ferdinando Adornato
Pag. 538 Euro 29,00
Edizioni La Vela,2021  – EAN: 9788899661939

    Redazione
  (25/03/2024)

 

 

 

 

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