Albero di Natale da Scurelle a Piazza San Pietro. L’abete del Vaticano sarà acceso il 9 dicembre, proviene dai boschi certificati Pefc della Valsugana trentina.
Redazione
Un albero di Natale “green” per Piazza San Pietro, per celebrare le festività secondo lo spirito dell’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco. L’albero che è stato donato al Vaticano e che resterà in Piazza San Pietro per tutte le festività natalizie, arriva dalla Valsugana e precisamente dai boschi certificati Pefc dalla Val Campelle nel comune di Scurelle, nella Provincia autonoma di Trento, ai piedi della catena montuosa del Lagorai.
Pefc Italia è un’associazione senza fini di lucro che costituisce l’organo di governo nazionale del sistema di certificazione “Programme for Endorsement of Forest Certification schemes”, cioè il Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale. Quello donato al Vaticano è un abete rosso alto 25 metri, certificato per la gestione sostenibile della foresta d’origine.
La pianta ha circa 85 anni di vita, un diametro iniziale alla base della chioma di 8 metri e un diametro del tronco di 70 cm, pesa 60 quintali e nello stesso giorno in cui è stata abbattuta, domenica 13 novembre, una scolaresca della Valsugana ha piantato 49 alberi (larici e abeti rossi). Un atto simbolico, per sensibilizzare anche le giovani generazioni alla gestione attiva e sostenibile in una zona dove lo scorso autunno sono stati abbattuti alcuni alberi colpiti da un parassita.
Con l’aiuto dei Vigili del Fuoco volontari della zona e della Protezione Civile di Trento, l’albero è stato trasportato a valle da un elicottero dell’Esercito Italiano – Reggimento Aves ‘Antares’ di Viterbo e poi adagiato sul tir che lo ha trasportato su gomma nella Capitale dove è arrivato giovedì 23 novembre.
“Ci eravamo già resi disponibili per donare l’Albero alla Santa Sede già nel 2007 – racconta il sindaco di Scurelle Fulvio Ropelato – Quando quest’anno ci è stata concessa questa opportunità ne siamo stati onorati”. La tradizione dell’offrire l’abete natalizio è iniziata nel 1982 con Papa Giovanni Paolo II che, per la prima volta, ebbe in dono da un contadino che lo trasportò fino a Roma sul suo camion un abete proveniente dalle foreste della Polonia.
Negli ultimi anni quasi tutti gli abeti sono venuti da foreste certificate Pefc italiane ed europee, cioè che forniscono garanzie per la loro gestione sostenibile e responsabile, dove ad esempio ad ogni pianta abbattuta segue sempre una azione di ripristino delle condizioni ambientali ottimali.
Da Piazza San Pietro arriva quindi il miglior esempio di quale sia la scelta ideale per l’albero di Natale, cioè vero e proveniente da boschi ben gestiti. Molto meglio di quelli di cui non si conosce l’origine o addirittura di plastica, che derivano dal petrolio e hanno quindi costi ambientali e di smaltimento molto elevati.
“La scelta della Santa Sede – dice Antonio Brunori, segretario generale del Pefc Italia – è un grande segnale, coerente con le scelte degli anni scorsi, ai fedeli di quale sia la strada migliore per celebrare le festività natalizie rispettando al tempo stesso il nostro patrimonio naturale. Una posizione in linea con gli importanti messaggi contenuti nell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco”. ( http://www.lavocedelnordest.eu )
Redazione
(28/11/2016)
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