Danza eleganza fascino e modernità all’Opera di Stato di Vienna con lo spettacolo Im Siebten Himmel – Al Settimo Cielo. I costumi, molto belli, singolari, splendide le coreografie. Passi, e movimenti per una intensa espressività di tutto il Corpo di ballo.
di Michele Luongo
Danza eleganza fascino e modernità all’Opera di Stato di Vienna con lo spettacolo Im Siebten Himmel (Al settimo cielo), andato in scena lo scorso giovedì 18 novembre. Suddiviso in tre parti con le coreografie di Martin Schläpfer, Marco Goecke, George Balanchine, musiche di Johann Strauss (figlio), Josef Strauss, Johann Strauss (padre), Gustav Mahler e di Georges Bizet, con la State Opera Orchestra diretta da Patrick Lange.
Si alza il sipario, un solo ballerino, passi con le note del Bel Danubio Blu, coreografie di Martin Schläpfer, musiche del padre e dei figli di Strauss, “Marsch, Walzer, Polka”, un omaggio al valzer, al balletto viennese. Movimenti nell’eleganza della danza in un crescente che coinvolge altri ballerini, due coppie: Ketevan Papava, Hyo Jung Kang, Alexey Popov e Jackson Carroll, che ci avvolgono con la seduzione del tango per ritornare nell’incanto del valzer.
“Annen-Polka” con Sveva Gargiulo e Lourenço Ferreira, e il “Nuovo pizzicato polka” (prima mondiale) con Edward Cooper, Adi Hanan, Gaspare Li Mandri, Sinthia Liz, Kristián Pokorný e Daniel Vizcayo. Scherzoso, stravagante, donne trattate come marionette, bambole, una visione di fuori posto, ma che conduce all’armonia dell’insieme a movenze di un mosaico di bellezza con Fiona McGee, Calogero Failla, Marcos Menha. Il finale sulle note della “Radetzky-Marsch”, l’assolo di Jackson Carroll, che con una mirabile parodia mimica della paura e d ‘ironia affronta un generale invisibile.
I costumi, molto belli, singolari, di Susanne Bisovsky, donano colore e attrazione, sottolineano le coreografie.
La seconda parte dello spettacolo procede con Fly Paper Bird del coreografo Marco Goecke, musica di Gustav Mahler. Una splendida espressione del linguaggio del corpo: svolazzare, tremare, strappare, vibrare, silenzio. Undici ballerini: Davide Dato, Lourenço Ferreira, Sveva Gargiulo, Adi Hanan, Rebecca Horner, Masayu Kimoto, Fiona McGee, Marcos Menha, Duccio Tariello, Arne Vandervelde Daniel Vizcayo, in un avvincente movimento che coinvolge il pubblico alla riflessione, all’attesa, ed è sempre un bel momento come un uccello quando spicca il volo e si libera nel cielo. D’impatto la scenografia e i costumi di Thomas Mika, corpi con spalle nude striate di nero e corpi tutti in nero, nell’affascinante accordo del movimento.
Il finale, la terza parte, “La Sinfonia in Do” musica di Georges Bizet, coreografia di George Balanchine, si apre con un fondale tutto blu, ballerine con il classico tutù bianco e ballerini in nero, costumi di Stephanie Bäuerle.
E uno splendido omaggio alla balletto classico, passi, salti eleganti e piroette in una bellezza armonica che rilascia tecnica e talento. I ballerini: Hyo-Jung Kang, Masayu Kimoto, Liudmila Konovalova, Alexey Popov, Kiyoka Hashimoto, Davide Dato, Sonia Dvořák, Roman Lazik. Brillano nel primo movimento Masayu Kimoto che salta e gira e Hyo-Jung Kang che piroetta. Regale Liudmila Konovalova nell’adagio con Alexey Popov che la affiancava e la sostiene nei suoi equilibri. E ancora piroette con Kiyoka Hashimoto e Davide Dato, e nel finale Sonia Dvořák che gira, rigira per essere poi attorniata da tutti i ballerini.
Danza eleganza fascino e modernità, è gioia, è Im Siebten Himmel. La direzione di Patrick Lange de La State Opera Orchestra, è stata perfetta, puntuale, in sintonia con il corpo di ballo, un magnifico spettacolo, e il pubblico ricambia con lunghi e intensi applausi.
Wiener Staatsoper GmbH
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Immagini:
Marsch, Walzer, Polka © Wiener Staatsballett/Ashley Taylor
Fly Paper Bird © Wiener Staatsballett/Ashley Taylor
Symphony in C © George Balanchine © The School of American Ballet, Foto: Ashley Taylor
di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
(25/11/2021)
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