Nella Sala D’Oro di Vienna Zubin Mehta dirige i Wiener Philharmoniker per la monumentale Ottava Sinfonia di Anton Bruckner.
di Michele Luongo
Vienna – Ebbene si, bisogna ammetterlo, assistere a un concerto dei Wiener Philharmoniker nella loro sede Wiener Musikverein, nell’ elegante Sala d’Oro a Vienna, quella dove ogni anno si tiene il Concerto di Capodanno che viene trasmesso in tutto il mondo, ti arricchisce. E’ un’indimenticabile emozione. Il concerto in programma è la Symphony No. 8, in do minore, di Anton Bruckner, dirige Zubin Mehta, la Sala è piena, pieni anche i posti in piedi .
In perfetto orario, sono le ore 15.30, l’orchestra si alza e con l’intenso applauso del pubblico accoglie il maestro Zubin Mehta, incomincia il concerto. E’ impressionante la perfetta acustica della Sala.
La musica del compositore Anton Bruckner, non lascia distrazioni, l’Ottava Sinfonia, certamente la maggiore, ha rara esecuzione proprio per la sua complessità, ma i Wiener Philharmoniker e Zubin Mehta ne sono felice interpreti.
Quattro tempi: Allegro moderato, Scherzo, Allegro moderato, Adagio, Finale, per un lungo e ininterrotto concerto, dove si è toccata l’essenza della musica , la profondità, la tensione. Ritmi eroici, archi ora decisi ora a sfiorare la carezza come comunicare un estasi , con una elaborazione di timpani che ritornano in contrappunto agli inesorabili momenti di accumulo, quasi a voler dare nuovo colore, tonalità e ancora cambi di tempo. Un’opera maestosa che trova nel finale la risolutezza.
Ascoltare i Wiener Philharmoniker è un infinito piacere, riescono a dare sempre qualcosa in più, un risultato che si libera dall’assoluta professionalità con esecuzioni impeccabili che danno il senso della grandezza dell’arte della musica. Zubin Mehta è straordinariamente splendido. Una direzione sublime ha raccontato l’ Ottava Sinfonia abbracciando lo spettatore , immensamente coinvolto, con la bellezza della pace e la tonalità della primavera è la magnificenza dell’armonia .
Naturale il lungo e intenso applauso per i Wiener e per Zubin Mehta, più volte richiamato sul palco, sui volti del pubblico sono evidenti l’espressioni di soddisfazione di un monumentale concerto.
di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
(19/03/2013)
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