Aldo Moro. Uno Stato senza verità non ha storia

Dopo 55 giorni, di prigionia, il 9 maggio 1978,  in via Caetani,  a Roma  è stato rinvenuto il corpo di Aldo Moro. L’uccisione del Presidente della Democrazia Cristiana lascia una profonda amarezza, la sua morte è una morte pieni di misteri, troppi misteri.
di Michele Luongo 

A trent’anni dall’uccisione di Aldo Moro il silenzio continua, era il 16 marzo 1978:  “ In via Fani, si sequestra la persona e la si spoglia della propria dignità ”.

“L’affaire Moro” è una storia ingombrate per uno stato democratico quale è l’Italia. Una storia che ancora oggi fa paura, i segreti stendono un velo di vergogna.

Una nazione senza verità non ha storia.

Nella strategia della tensione tutti sapevano, gli uomini della scorta dicevano: << Noi siamo i bersagli di un tiro a segno>>. Aldo Moro ogni giorno camminava andando incontro alla sua morte. Un uomo sacrificato alla ragione di stato ( ? )  ma lo Stato non ha saputo proteggerlo. 

Dopo 55 giorni, di prigionia, il 9 maggio 1978,  in via Caetani,  a Roma  è stato rinvenuto il suo corpo rannicchiato nel bagagliaio di una Renault 4 Rossa.

L’uccisione del Presidente della Democrazia Cristiana on. Aldo Moro, invece di segnare il trionfo, il culmine di quella strategia, ha segnato, il declino della violenza del terrorismo.

L’amarezza non sta nella scelta dello Stato di cedere al ricatto, ma al fatto  che, purtroppo, la sua morte, è una morte pieni di misteri, troppi misteri, ma tanti i segnali, come il covo di via Gradoli 96, un appartamento di copertura del servizio segreto Sisde; le carte di moro, mai completamente rinvenute, gli intrecci malavitosi e delle logge. Fatti che avvolgono il tormento del dubbio, di una verità, forse, troppo pesante per quell’epoca. Tutt’oggi a quella mancata verità,  si aggiunge quella morale che al di là del tempo attende la sua risposta. 

In una intervista, resa a Ferdinando Imposimato, la moglie di Aldo Moro, Eleonora Moro,  afferma: << Uccisero Aldo, li perdono, ma non gli stringo la mano >>,  una conferma del vuoto che ingloba la verità.

Non sono bastate nemmeno le  commissioni parlamentari, né i vari procedimenti giudiziari per avere chiarezza, troppi veli, troppo segreti che invece di tutelare sbriciolano l’entità dello Stato, e senza verità non si ha storia perché il futuro presenterà troppe macchie che oscurano la realtà. 

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (04/03/2008)

 

 

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