Dal coronavirus la cruda realtà della politica italiana

L’emergenza Coronavirus ha messo in risalto la cruda realtà dell’inadeguatezza della politica italiana. Una gestione e una comunicazione disastrosa. Migliaia e migliaia di morti, là, il vuoto della politica.
di Michele Luongo 

L’emergenza Coronavirus ha messo in risalto l’inadeguatezza della politica italiana, messa di fronte allo specchio ha dimostrato che la politica delle parole non è servita e non serve a nulla, è la cruda realtà.

Una consapevolezza che deve fare meditare sulle scelte future dei politici che ci devono governare.

Intanto alcuni punti a cui non possiamo e non dobbiamo sorvolare e che ci aiutano a riflettere. Il 30 gennaio 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva già diffuso, (forse anche in ritardo) pubblicamente e sul sito istituzionale, la dichiarazione di emergenza internazionale di salute pubblica.

Il 31 gennaio il Capo del Governo Conte firma un’emergenza sanitaria, bene, ma poi, invece, abbiamo una evidente assenza. Ma se firmo un’emergenza come mai non attuo tutte le necessarie misure, e vista che si parlava di epidemia, avendo e dovendo tutelare la salute pubblica, perché non provvedo almeno nel cercare di prevenire, disinfettando, sanificando il Paese, perché non predispongo le attrezzature, tanto più al personale sanitario e subito dopo a tutti i cittadini, come ad esempio le oramai famose mascherine?

Un vuoto di una ventina di giorni dal 31 gennaio al venerdì 21 febbraio, quando arriva la notizia del primo tampone positivo. Nella stessa giornata il Premier Conte ci rassicura “La situazione è sotto controllo- Eravamo preparati a questa evenienza”.  Poi, un susseguirsi di notizie, i ricoveri, i morti, i decreti, una escalation che ha travolto l’apparato sanitario e la politica. E questo perché era tutto sotto controllo e che eravamo preparati all’evenienza?

Non di meno quella sprovveduta, stolta apparizione di Conte in Tv quel sabato 7 marzo, per annunciare la chiusura della Lombardia e di alcune province. Risultato, migliaia di persone per raggiungere i loro familiari assaltano i treni con destinazione centrosud, con la conseguente diffusione dell’ epidemia a quelle popolazioni.

I fatti, migliaia e migliaia di morti, un’emergenza sanitaria gestita nel peggiore modo possibile, sia sanitario che politico, era la soluzione giusta chiudere tutti negli Ospedali e Rsa, se non si era in grado di curarli?

Quei continui decreti che mettevano in evidenza più che altro l’incertezza del governo che invece di capire, si chiudeva nella propria arroganza evitando ogni buonsenso e il minimo di quell’etica che è l’umiltà.

Una incapacità politica e un disastro nella comunicazione, affidata a un certo Casalino, quello del grande fratello, con nessuna esperienza di politica internazionale, ma come si fa, come si è potuto, solo al pensiero di potere affidargli un ruolo così importante e delicato, …e si vuole guidare cosi un Paese?

Quella politica tanto più vuota, incapace, tanto più pericolosa, la stessa che con un assoluta inconsiderazione facendo leva sulla paura e la forza dell’arroganza ha limitato i diritti fondamentali della libertà dei cittadini.

Una gestione politica sull’emergenza di cui il giudice emerito della Corte Costituzionale Sabino Cassese, pone molti interrogativi, di come il Parlamento e il Presidente delle Repubblica siano rimasti esclusi nell’elaborazione delle norme.

Un arroganza e una chiusura alla trasparenza che si evidenzia anche nella trattativa per il Meccanismo europeo di stabilità o più semplicemente MES. Perché non si vuole comunicare, e non è più logico ottenere forza e supporto decisionale dal Parlamento, quali sono i veri interessi in gioco, cosa si vuole nascondere?

Al bando il vuoto della parole e giochi di palazzo, una politica che il popolo non può e non deve più accettare, almeno questo dobbiamo trarre dall’emergenza coronavirus. Abbiamo bisogno di riforme vere che ci diano durata e certezza della governabilità del Paese con leadership esperte e preparate, ed elette direttamente dal popolo.

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (20/04/2020)

 

 

 

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