Insegnamento scolastico dell’educazione civica. Passa La Trasversalità. Formazione sulle tematiche afferenti all’educazione civica per tutti. Valutazione periodica e finale espressa con voto decimale. Va promossa una nuova e più solida alleanza educativa tra docenti e genitori.
Redazione
Insegnamento scolastico dell’educazione civica. Passa La Trasversalità. Il testo unificato approvato ieri dalla Camera dei Deputati si differenzia sostanzialmente dalle proposte di legge discusse in Commissione:
scompare la previsione di una disciplina autonoma da assegnare ad uno specifico insegnante;
non si prevede più l’aggiunta di 33 ore al monte ore annuale;
si rimette all’autonomia delle istituzioni scolastiche la definizione di un curricolo di educazione civica trasversale a tutte le discipline;
vengono ricondotti all’insegnamento di educazione civica tutti quei percorsi educativi già presenti nella stragrande maggioranza dei PTOF (cittadinanza, legalità, sviluppo eco-sostenibile, tutela del patrimonio culturale e ambientale, cittadinanza digitale, benessere, volontariato, ecc.);
si introduce la valutazione periodica e finale espressa con voto decimale;
si prevede la figura del coordinatore;
si prescrive l’obbligo di formazione sulle tematiche afferenti all’educazione civica per tutti i docenti e non solo per i “docenti di educazione civica”;
si richiama la responsabilità delle famiglie, anche estendendo alla scuola primaria il Patto di Corresponsabilità.
Commentando il disegno di legge approvato dalla Camera, il Presidente Marotta si è dichiarato molto soddisfatto, in quanto il testo licenziato dalla Commissione Cultura recepisce gran parte delle proposte ANDIS illustrate in audizione lo scorso 4 aprile.
In tale occasione Il Presidente dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici Paolino Marotta aveva sottolineato che:
la promozione delle competenze di cittadinanza non può essere ricondotta ad una singola disciplina;
l’Insegnamento dell’educazione civica deve prevedere, accanto ai tradizionali contenuti disciplinari, la promozione delle competenze di cittadinanza;
i percorsi di promozione della cittadinanza vanno assegnati a tutti i docenti contitolari della classe, secondo modalità definite da ciascuna istituzione scolastica nell’ambito della propria autonomia didattica;
la verifica e la valutazione dei percorsi attivati va resa obbligatoria;
la legge deve lasciare in capo alle istituzioni scolastiche la facoltà di organizzare autonomamente i quadri orari dei percorsi e delle discipline, fissando un monte‐ore di almeno 33 ore all’anno all’interno del curricolo obbligatorio;
devono essere valorizzati i percorsi trasversali già in atto nelle nostre istituzioni scolastiche relativi all’educazione ai valori della società democratica, all’ambiente, alla salute, alla legalità, al bello, all’arte, ai diritti umani, all’utilizzo consapevole di internet e dei dispositivi digitali;
va prevista una specifica attività di formazione in servizio sulle competenze di cittadinanza che dovrà interessare tutti i docenti;
va promossa una nuova e più solida alleanza educativa tra docenti e genitori che impegni tutti all’interno di un patto di corresponsabilità.
“Auspichiamo – ha aggiunto il Presidente Marotta – che con il passaggio al Senato si possa migliorare ulteriormente la legge, prevedendo specifiche risorse per la formazione dei docenti e per la nuova figura del coordinatore”.
Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici ( www.andis.it )
Redazione
(06/05/2019)
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