Futuro criptovalute e tecnologia blockchain

Criptovalute e finanza decentrata nel futuro delle banche. Tanto che nel settore della finanza abbiamo assistito all’ingresso di numerose istituzioni finanziarie tradizionali nel criptomarket. Inoltre si potrà assistere ad un aumento del rendimento medio offerto agli investitori.
di Massimiliano Volpe 

Negli ultimi dodici mesi le criptovalute e la tecnologia blockchain hanno registrato un vero e proprio boom. Sempre più aziende e istituzioni hanno iniziato ad utilizzarle nelle loro attività quotidiane.

Tanto che nel settore della finanza abbiamo assistito all’ingresso di numerose istituzioni finanziarie tradizionali nel criptomarket con prodotti e servizi proprietari come nel caso di Banca Generali, Goldman Sachs e Deutsche Bank. Ma non solo. La crisi economica da Covid 19 ha spinto alcune banche centrali ad attuare politiche di quantitative easing che hanno fatto affiorare ai tavoli dei legislatori per la prima volta, proposte per la creazione del digital dollar o digital euro.

Per favorire questo processo di digitalizzazione e renderlo più trasparenze l’Unione Europea sta già mettendo a punto un nuovo quadro normativo per i mercati dei cripto-asset denominato regolamento MiCA. Il MiCA definisce i cripto-assets come rappresentazioni digitali di valore o di diritti che possono essere trasferiti e memorizzati elettronicamente.

Il ruolo della finanza decentrata (‘DeFi’)

Il ricorso a cripovalute e blockchain da parte degli intermediari finanziari tradizionali e istituzioni è stata favorita soprattutto dalla forte crescita registrata dalla cosiddetta finanza decentrata (‘DeFi’) basata proprio sulla tecnologia blockchain.

Grazie a questa tecnologia i nuovi operatori della finanza decentrata potranno creare ed utilizzare servizi e prodotti finanziari senza più ricorrere ai tradizionali intermediari, scardinando così le barriere di un mondo fino ad ora protetto da barriere normative ed operative.

In futuro quindi i servizi finanziari potranno essere scambiati grazie alla tokenizzazione che consente la conversione dei diritti di un bene in un token, una sorta di gettone digitale. In questo modo quote di fondi comuni o polizze assicurative verranno scambiate sulla blockchain sotto forma di token mentre per il loro acquisto verrà utilizzata una criptovaluta. Oltre ad una maggiore velocità di scambio, con i token si potranno ridurre i costi generali associati a l’emissione, il trasferimento e la gestione di attività tradizionali quali titoli, merci e beni immobili.

Secondo il sito DefiPulse, che pubblica analisi e classifiche dei protocolli di decentralized finance, nel 2020 la Finanza Decentralizzata ha assistito a un’espansione parabolica, in cui il valore totale bloccato (un parametro che misura l’importo degli asset dedicati all’ecosistema DeFi) è aumentato da meno di 1 miliardo di dollari ai quasi 25 miliardi.

Dall’inizio del 2020, il TVL in dollari su tutte le piattaforme DeFi è aumentato di oltre il 1000% e non sembra intenzionato a rallentare. Tanto che secondo Deloitte nel corso del 2021 si potrebbe assistere ad una naturale evoluzione della DeFi, da finanza degenerata a piattaforma fintech decentralizzata e sostenibile.

Per evitare di venire superati dagli operatori del mondo fintech, gli intermediari tradizionali sono al lavoro per lanciare i loro prodotti anche su queste piattaforme tecnologiche. Non solo sistemi di pagamento ma anche servizi finanziari come conti correnti, ma anche prestiti, prodotti di investimento e pensionistici.

Le tendenze nel 2021 della finanza decentrata (‘DeFi’) 

Secondo Deloitte lo sviluppo della finanza decentrata attraverso la blockchain vedrà emergere alcune tendenze nel corso dei prossimi mesi.

Innanzitutto si potrà assistere ad un incremento dei trasferimenti internazionali e pagamenti alle PMI. Le criptovalute consentono di effettuare trasferimenti e pagamenti più rapidamente e quasi senza spese. In futuro, è probabile che vedremo un’alternativa all’infrastruttura bancaria basata su Sepa e Swift.

Inoltre si potrà assistere ad un aumento del rendimento medio offerto agli investitori. La finanza decentrata offre agli investitori l’accesso a mercati alternativi con tassi d’interesse più elevati e costi di ritiro e di liquidazione più bassi rispetto all’attuale infrastruttura bancaria.

Si potrà assistere poi alla co-partecipazione nella creazione dell’infrastruttura per il futuro della finanza. La blockchain potrà essere utilizzata, ad esempio, per verificare la provenienza dei documenti per le richieste di risarcimento assicurativo riducendo così i tempi di elaborazione o per migliorare le spedizioni transfrontaliere.

Infine si potrà andare verso una standardizzazione su larga scala dei servizi finanziari. Riducendo il numero di intermediari e accelerando la velocità delle transazioni, i servizi basati sulla finanza decentrata inizieranno a mostrare le potenziali efficienze promesse in comparazione ai servizi tradizionali. ( https://www.wallstreetitalia.com )

 

 di Massimiliano Volpe
    (30/01/2021)

 

 

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