Ipocrisia, è la malattia che ha colpito il popolo italiano che senza credibilità, senza rispetto delle regole, senza dignità rappresentativa sta rinunciando al proprio potere.
di Michele Luongo
Ipocrisia, la malattia di un popolo. Col passare degli anni noi italiani sembra proprio che siamo diventati un popolo malato d’ipocrisia. Facciamo finta di nulla, finta di non vedere, di non sentire e ci gongoliamo sugli appigli civettuoli della quotidianità: dalle false condivisioni ai falsi buonismi, dai falsi interessi alla falsa politica, un bel cerchio, nemmeno invisibile, e non vediamo montagne di raggiri politici, di raggiri sociali, di raggiri economici che calpestano i valori e la dignità dell’essere umano.
Un continuo declino del nostro Paese che anno dopo anno, giorno dopo giorno, momento dopo momento perde, senza soluzione di continuità, la propria entità. Siamo sempre più un gregge e per lo più anche silenzioso. Stiamo distruggendo un Patrimonio di valori, di ideali, immensi sacrifici fatti da generose generazioni: i nostri bisnonni, nonni, genitori.
Abbiamo permesso in quest’ultimi trent’anni di sbriciolare ogni sogno, così storditi dall’illusione del possedere che ci siamo affidati alle fauci della più bassa politica. Dall’alba di tangentopoli poteva esplodere la bellezza della primavera italiana e fare davvero emergere la potenzialità della grandezza del Nostro Paese, invece nulla, con impeccabili artifizi, lentamente, siamo stati annebbiati, addormentati, ingabbiati.
Sul crescente malcontento di un popolo una schiera di politicanti ha sbranato ogni possibile brandello. La famosa Lega Nord contro la Roma ladrona, presto su quei scranni si è trovata a suo agio. Il grande richiamo di libertà di Forza Italia si è perso nel vuoto, anzi la sua leadership ne ha immobilizzato la crescita politica. Quell’Italia dei Valori, molto presto smarrì tutti i suoi propositi. Un PCI, PDS, DS, finalmente un PD, un lungo romanzo che alla fine trova un leader con Renzi, ma fanno di tutto per farsi male da soli. Poi il M5S per essere contro il sistema, ma è già nel sistema. Un pessimo e scabroso filo conduttore unisce partiti e politici che badano ai propri interessi a danno di un popolo di cui si dice sovrano.
Ipocrisia, la malattia di un popolo. Privilegi che non possono e non trovano alcuna spiegazione. Ma hanno circuito ogni via, e il sonnifero è di quello speciale, intenso e continuo, dalla strada alla tv, ai social, sempre più profondo, un intontimento che ha plasmato assordanti silenzi.
Un popolo opportunista, ipocrita, che finge ogni dove all’indecoroso spettacolo della politica, senza credibilità, senza rispetto delle regole, senza dignità rappresentativa, sta rinunciando al proprio potere e rovinando la propria cultura, la propria civiltà, offendendo la propria storia.
di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
(18/01/2017)
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