La riforma della scuola negli USA. Se fossi una consigliera di Hillary Clinton, l’unica dei candidati che abbia dimostrato una forte passione per l’istruzione negli USA, le consiglierei di dare la priorità all’insegnamento delle lingue in tutte le scuole e a tutti i livelli.
di Filomena Fuduli Sorrentino
La scuola negli USA. Il 10 dicembre il Presidente Barack Obama ha firmato l’“Every Student Succeeds Act” per la scuola primaria e secondaria che sostituisce la “No Child Left Behind” firmata nel 2001 dal Presidente G.W.Bush. E’ una mossa incoraggiante, eppure nella campagna elettorale si sente dibattere poco o nulla di riforme sulla scuola. Se potessi dare un consiglio a Hillary Clinton, le direi di battersi per l’insegnamento delle lingue straniere
La riforma scolastica dovrebbe essere il tema più importante dei dibattiti di questa campagna elettorale 2016. Bensì si parla poco di istruzione, di cambiamenti sulle leggi della scuola, e della valutazione dei docenti. Eppure, se ne dovrebbe parlare e se i candidati ascoltassero le voci dei cittadini e le proteste dei docenti, genitori e studenti sul Race to the Top, i Common Core Standards, e il Teacher and Principal APPR (il quale richiede che gli insegnanti siano valutati dai punteggi degli esami dei loro studenti).
Nel 2008 il cavallo di battaglia per la corsa alla Casa Bianca era la riforma scolastica. Infatti, Barack Obama e Hillary Clinton facevano a gara promettendo cambiamenti in tutte le scuole e miglioramenti per tutti gli studenti. Di conseguenza, nel 2014, il sindaco di New York Bill De Blasio ha promesso, (e mantenuto), asili nido per tutti i bambini della città; il Governatore Mario Cuomo, invece, per migliorare il sistema scolastico dello Stato, e i punteggi degli studenti, ha fatto in modo che i docenti del NYS avessero il più rigido sistema di valutazione della Nazione.
Tornando alla campagna presidenziale del 2016, il 9 novembre 2015, alla tavola rotonda con la Federazione Americana dei docenti, Hillary Clinton ha dichiarato la sua opposizione al collegamento della valutazione degli insegnanti con i risultati degli esami di Stato. Hillary ha anche aggiunto che le scuole charter devono servire semplicemente come istruzioni supplementari a quelle pubbliche, e non per sostituire l’eccellenza dell’istruzione pubblica. Bernie Sanders (il suo rivale per la nominati democratica, senatore del Vermont), l’11 dicembre 2015, ha scritto al governatore di New York Andrew Cuomo chiedendogli di aumentare la paga ai docenti universitari della City University of New York (CUNY). Sanders afferma che la laurea diventa sempre più importante per la sicurezza economica nordamericana, e la CUNY ha sempre rappresentato la possibilità di poter frequentare un’università di alta qualità e accessibile a tutti.
Contrariamente a Hillary Clinton, Jeb Bush, fratello di George W., ex governatore della Florida e ora candidato alla nomination del GOP, si è dimostrato in favore ai Common Core Standards and ha criticato Hillary per aver dato appoggio a De Blasio, il quale è un avversario delle scuole charter. Bush ha detto che se lui sarà eletto ridurrà il potere e l’autorità del Dipartimento Federale della Pubblica Istruzione, mandando più soldi e manovrabilità agli Stati, affinché scelte e opportunità scolastiche siano disponibili a genitori e ai loro figli. Anche Chris Christie, governatore del New Jersey e anche lui candidato alla nomination del GOP, ha dichiarato la sua opposizione contro i CCS, anche se nel 2013 era in favore. Chris Christie ha detto che sono passati cinque anni da quando i Common Core Standards (CCS) sono stati adottati e non-funzionano, e che hanno portato solo confusione e frustrazione a genitori e studenti, creando distanza tra insegnanti e le comunità in cui insegnano. Secondo Christie, i CCS invece di risolvere i problemi nelle classi nordamericane ne stanno creando di nuovi. Christie il 7 dicembre 2015 ha anche parlato all’ABC News, dove ha chiesto perché negli USA non-sia dato a ogni studente un iPad invece dei soliti vecchi e arretrati libri di testo. Le opinioni tra i candidati sui CCS si dividono e non sono nemmeno chiare. Alcuni altri candidati che avevano dichiarato apertamente la loro opposizione ai CCS sono: Lindsey Graham, Mike Huckabee, Rand Paul, Marco Rubio, Rick Santorum .
Se fossi una consigliera di Hillary Clinton, l’unica dei candidati che abbia dimostrato una forte passione per l’istruzione negli USA, le consiglierei di dare la priorità all’insegnamento delle lingue in tutte le scuole e a tutti i livelli. Nell’apprendimento di una lingua straniera gli studenti non imparano solo nuovi termini, la grammatica, e un’altra cultura, ma molto di più. L’apprendimento nelle classi di lingue è connesso a tutte le altre materie come: la matematica con i numeri, l’ora e il tempo; la scienza con le parti del corpo, il clima, l’ambiente, gli animali e il sistema solare; la storia, l’arte, la musica, e soprattutto imparare una lingua migliora anche la comprensione nella loro lingua nativa, l’inglese. Infatti, la comprensione della lettura e l’ascolto si migliorano imparando nuovi termini e conoscendo le culture e la loro storia, cose che gli studenti non sanno e che non possono capire leggendo libri e scritti nelle classi di inglese. Se non si conosce la cultura descritta in un testo di letteratura, o la storia, non si può avere una comprensione di quello che si legge o si ascolta.
Comunque, i politici non si preoccupano dell’insegnamento delle lingue. Loro si preoccupano solo di firmare riforme e nuove leggi per la scuola. Infatti, il 10 dicembre 2015, il Presidente Obama ha firmato “Every Student Succeeds Act” (La legge sul successo per ogni studente) per la scuola primaria e secondaria che sostituisce la “No Child Left Behind” firmata nel 2001 dal Presidente G.W.Bush. Secondo la descrizione della “Every Student Succeeds Act”, questa nuova legge rifiuta l’uso eccessivo di esami standardizzati e autorizza ogni Stato, e i diversi sistemi scolastici nelle città del nord America, a sviluppare le proprie strategie di miglioramento nelle loro scuole indipendentemente. Nello Stato di NY, la stessa settimana, il Consiglio dei Regents ha votato per eliminare l’uso degli esami di Stato standardizzati connessi alla valutare dei docenti fino all’anno scolastico 2019- 2020. Bensì lo Stato rimanda l’uso dei punteggi degli esami, per la valutazione degli insegnanti fino all’anno scolastico 2019- 2020, non cambia la legge APPR. E anche se la notizia sia incoraggiante, e dia tempo ai docenti per aggiornarsi ai cambiamenti, la loro lotta per quanto riguarda l’ingiustizia sul sistema di valutazione continua.
La scuola negli USA. Secondo le leggi della scuola, gli Stati “devono” adottare gli standard accademici suggeriti dal Governo Federale (il “Race to the Top” richiede di adottare l’APPR), ma il Governo Federale non può obbligare lo Stato a scegliere un determinato insieme di norme, come i Common Core Standards e l’APPR; le decisioni riguardanti la creazione di obiettivi e interventi sono lasciate nelle mani dei singoli Stati. Però il mandato Federale non afferma che i punteggi degli esami “devono essere” utilizzati per valutare gli insegnanti, ma non dichiara nemmeno che gli Stati non possono, o non devono, utilizzarli, quindi, permette a ogni Stato di decidere se usare o no i punteggi degli esami standardizzati per valutare i docenti.
Durante i 7 anni della sua presidenza, Obama ha fatto troppi cambiamenti con le riforme scolastiche e le leggi per la scuola. Riforme e leggi che hanno creato confusione, stress, e una generazione di studenti che non impara quello dovrebbe apprendere per via dei Common Core Standards, i quali creati in breve tempo e senza ricerche; un sistema di istruzione che non funziona con tutti gli studenti. Delle norme dei CCS ho scritto e ho spiegato in altri articoli cosa sono e come funzionano. Anche la legge appena firmata da Obama “Every Student Succeeds Act” non cambierà le cose o risolverà i problemi nelle scuole; serve a sostituire, dopo 20 anni, la tanta criticata “No Child Left Behind”.
Sotto il NCLB, le singole scuole dovevano superare al 100 per cento gli esami-governativi, con un minimo di 65 . Se tale condizione non era soddisfatta, la scuola era considerata di fallimento e doveva seguire una serie di misure correttive oppure veniva chiusa. Una legge che stabiliva un livello di standard che nessuna scuola poteva soddisfare, infatti, un totale dell’80% circa delle scuole non riusciva a ottenere il 100% della sufficienza sugli esami-governativi, quindi a queste scuole era assegnato il nome di “falling school.” La “Every Student Succeeds Act” sarà all’altezza del suo nome e assicurare opportunità d’istruzione per ognuno dei 50 milioni di bambini in età scolare nelle scuole pubbliche americane? “Every Student Succeeds Act” può rendere i Common Core più deboli perchè questa nuova legge autorizza ogni Stato e i diversi sistemi scolastici a sviluppare le proprie strategie di miglioramento indipendentemente. Anche se il Governo Federale ha il potere di costringere gli Stati nell’adozione di norme della scuola come i Common Core, lo Stato può fare a meno di adottare le norme Governative e creare le proprie.
La scuola negli USA. Tuttavia, fin quando l’attenzione rimane sul punteggio degli esami standardizzati, piuttosto che sulla povertà degli studenti la “Every Student Succeeds Act” continuerà a essere una promessa non mantenuta, simile alla “No Child Left Behind”. ( http://www.lavocedinewyork.com/ )
Immagine: Il presidente Barack Obama firma l’Every Student Succeeds Act (ESSA)
di Filomena Fuduli Sorrentino
insegnante alla South Middle School, ECSD, Newburgh, NY.
( 05/01/2016 )
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