Stretto senza Ponte, non s’ha da fare

Stretto senza Ponte, non s’ha da fare. La stessa opera avrebbe innescato un’ulteriore spinta di espansione e accrescimento strutturale di tutto il Meridione. Invece, si è caduti nei piccoli egoismi di parte.

di Michele Luongo  

Stretto senza Ponte. Siamo un Paese che non sa “costruire”, così anche il progetto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina è scaduto il termine per l’atto aggiuntivo tra la concessionaria Stretto di Messina e il consorzio Eurolink, non avendo rispettato i tempi per riformulare l’accordo. In Ponte non si farà più. (…? )
Resta l’amara constatazione che lo Stato, anzi il Popolo italiano ha sperperato dall’inizio di questa lunga storia del Ponte Sullo Stretto fior di miliardi tra ricerche, progettazione e burocrazia varia, senza aver ottenuto nulla.

Quella del Ponte Sullo Stretto, oramai ha memoria che si disperde nei ricordi sin dagli antichi romani.Nel dibattito sullo stretto in parlamento, nel 1876, Giuseppe Zanardelli tuonava: “Sopra i flutti o sotto i flutti, la Sicilia sia unita al Continente!”.

Non ultimi, dodici anni di alterni entusiasmi e delusioni, a seconda dell’umore politico del momento. Una classe politica governante che non ha saputo dare peso, impulso e valore al proprio ruolo con una vera programmazione per il rilancio delle infrastrutture. Più facile disperdersi e fare felice la massa beone nei salotti televisivi. Si stracciano, così, contratti firmati, perdendo la stessa affidabilità dello Stato.

A prescindere i risvolti e le trame politiche, non si è stati capaci di trasmettere l’utilità dell’opera, nel concretarsi il progetto di collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, quante positività avrebbe apportato allo sviluppo del Meridione e all’intera Penisola. Soprattutto ora, in periodo di crisi, la realizzazione del Ponte avrebbe significato lavoro per centinaia di migliaia di persone, con tutto l’indotto che ne avrebbe derivato. La stessa opera avrebbe innescato un’ulteriore spinta di espansione e accrescimento strutturale di tutto il Meridione. Invece, si è caduti nei piccoli egoismi di parte . Altrove si realizzano strade e ferrovie sotto il mare, ponti e aeroporti in mezzo al mare.

Non è scattato nemmeno l’amor di Patria nel realizzare,forse, l’unica vera Grande Opera in Italia dal secondo dopoguerra. Siamo un popolo fragile, che generiamo governanti inconsistenti ma avvoltoi vigorosi per curare l’interesse di parte.
Il Ponte sullo stretto, l’Autostrada Sa –RC ,  l’Alta Velocità Salerno Palermo, chissà in altri tempi …

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (04/03/2013)

 

 

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