Partorire in acqua con personale altamente specializzato

Partorire in acqua. Nascere con competenza: Visione per un’ostetricia moderna, al servizio della donna. Promoting gentle and friendly births for women: Vision and concepts of modern obstetrics. Vengono organizzati corsi di preparazione al parto ai quali possono partecipare entrambi i genitori. 
di Albin Thöni

 

partorire-in-acquaOspedale di Vipiteno (BZ)  Ginecologia e Ostetricia. Filo conduttore nella strategia del reparto di ostetricia . Per avere una struttura efficiente e competitiva, il responsabile di un reparto non deve essere un superiore gerarchico dei propri collaboratori, ma deve sentirsi il primo di un team.
Premessa
Il profondo mutamento delle esigenze e delle aspettative circa la loro esperienza di maternitá delle donne gravide, delle partorienti e delle puerpere avvenuto negli ultimi anni impone ad ogni reparto ostetrico una ridefinizione dei processi di assistenza e cura in modo da offrire una maggiore libertà alle donne rispettandone l‘autodeterminazione. La nascita di un bambino al giorno d’oggi viene vissuta dalla donna come un importante evento della propria vita. La donna moderna, informata, preferirà rivolgersi a quelle strutture dove le sue esigenze verranno soddisfatte al meglio e dove il team ostetrico terrà in considerazione i suoi desideri (1).
In risposta alle critiche rivolte all’ostetricia per aver ridotto il parto ad un evento eccessivamente medicalizzato e condividendo queste mutate esigenze, nel 1996 il team ostetrico dell’Ospedale di Vipiteno ha iniziato un processo di revisione dei vecchi modelli comportamentali per creare una struttura, un ambiente ed un atteggiamento che permettessero di offrire all’utenza una nascita sicura, ma anche più personalizzata e intima. La partoriente è al centro di questa rinnovata visione ed il team ostetrico cerca di assecondarla nelle sue richieste, si cerca infatti di vederla come una „cliente“ con delle necessità ben precise e non come una “paziente” da far partorire (2).

Obiettivi
La presa di coscienza dei problemi da affrontare, hanno indotto il team ostetrico ad adottare una nuova strategia di marketing (3). Sono stati elaborati nuovi concetti e sono state intraprese nuove strade. A tale scopo sono state ristrutturate le sale parto ed è stata installata una vasca. Le sale parto in particolare sono state arredate in modo invitante ed accogliente affinché le partorienti percepiscano calore, tranquillità e comfort . L’installazione della vasca é stato un ulteriore passo verso un’ostetricia basata sui bisogni, cioé al servizio delle donne. Un altro obiettivo é stato quello di rendere più profonda ed intima l’esperienza della nascita per le partorienti e i loro partners e di valorizzare la relazione madre, padre e bambino.
A tal fine sono state predisposte e arredate due stanze, confortevoli come camere da letto, dove la nuova famiglia puó trascorrere insieme e vivere in intimità, possibilmente indisturbata, la prima giornata dopo il parto (2). 
Per dare una risposta alle giovani mamme ai tanti dubbi riguardanti l´allattamento e l´accudimento del neonato é stata creata una stanza apposita dove le infermiere del nido, disponibili ad ogni chiarimento, possono assisterle durante le poppate o il cambio del bambino. La stanza dei neonati viene gestita con la modalità del Rooming-In. Inoltre é stato organizzato per le madri un angolo-buffet per la colazione libera durante i giorni di ricovero (2).
I nostri sforzi principali si sono orientati verso una visione moderna dell’ostetricia e la strategia adottata ha potuto contare sull’appoggio del team ostetrico (A), che ha individuato il modello concettuale (B), i miglioramenti necessari (C) e le esigenze di mercato (D)).

Filo conduttore nella strategia del reparto di ostetricia dell’Ospedale di Vipiteno:
1. Le partorienti e le puerpere si aspettano un servizio ottimale dal team ostetrico. Obiettivo primario è il rispetto delle partorienti e dei loro desideri. La donna non è una paziente, bensì una cliente del reparto di ostetricia. In fondo la gravidanza non è una malattia e, di conseguenza, la partoriente non è una paziente nel vero senso della parola (4).
2. L’ambiente e l’arredamento delle sale parto e delle stanze devono adattarsi alle esigenze delle gravide e delle puerpere e creare un’ atmosfera di calore e intimità (2).
3. Solo un team ostetrico sempre alla ricerca di un miglioramento continuo, innovativo e, perché no?, alternativo, riesce a rispondere alle più sofisticate esigenze delle partorienti e delle puerpere (“essere diversi o non essere” è il nostro motto, 5). Un team ostetrico moderno deve essere flessibile e disponibile, dimostrare gentilezza ed essere sempre pronto a esaudire i desideri delle partorienti. In breve, la cura ottimale delle partorienti e delle puerpere è il nostro obiettivo prioritario (4).
4. Anche le signore che desiderano il parto cesareo e che spesso soffrono di esagerate paure del parto hanno bisogno di informazioni sui vantaggi e sugli svantaggi delle diverse modalità di parto date in modo empatico.

Per avere una struttura efficiente e competitiva, il responsabile di un reparto non deve essere un superiore gerarchico dei propri collaboratori, ma deve sentirsi il primo di un team (primus inter pares). La struttura verticale deve essere trasformata in una struttura orizzontale, dove ogni membro del team si senta responsabile dell’andamento del lavoro negli ambulatori, in sala parto e in reparto. Tutti i collaboratori devono essere pronti a dedicarsi al proprio compito con grinta ed entusiasmo, perché è il contributo del singolo a determinare la qualità del lavoro svolto e l’immagine del reparto (1, 2). Il fine ultimo rimane sempre la soddisfazione delle partorienti, delle puerpere e dei neonati; raggiungere questo obiettivo è il nostro dovere (2, 4). Riassumendo ciò vuol dire: l’esecuzione di un buon lavoro o meno dipende da ogni singola persona. L’immagine del reparto dipende da uno sforzo comune e da un lavoro di tipo collettivo.
Il ruolo di tutte le figure presenti alla nascita viene descritta da un’ostetrica e maestra ostetrica tramite l’immagine della regina Saba e dei suoi schiavi preferiti; per facilitare la situazione del parto l’ostetrica spiega alla partoriente: ”Lei ora deve lavorare duro per portare al mondo suo figlio, ne il suo partner, ne io la possiamo alleggerire da questa fatica, però faremo tutto ciò che sta’ nelle capacità umane per renderle il tutto il più sopportabile possibile, ciò vuol dire che LEI é la regina di Saba e noi saremo per lei i suoi schiavi preferiti per le prossime ore (6).

Misure adottate
Per avere successo, si devono sviluppare iniziative nuove in ogni ambito e potenziare i propri punti di forza :
1.È stata ampliata l’offerta del cosiddetto “parto naturale o alternativo”, per meglio rispondere alle esigenze di autodeterminazione e responsabilità delle partorienti. Le partorienti possono scegliere autonomamente la modalità di parto che preferiscono (2). Sono diminuiti la somministrazione dei medicinali e l’uso di apparecchiature cliniche, senza con ciò perdere di vista la salute e la sicurezza di madre e bimbo. Limitiamo allo stretto indispensabile i clisteri, la tricotomia del pube, le misure per indurre il parto e le episiotomie di routine (2). Se la paziente lo desidera, in sala parto possiamo farle ascoltare della musica. Riteniamo importante accudire amorevolmente il neonato e instaurare subito un contatto intimo tra genitori e neonato (il cosiddetto processo del “bonding” 7), dando il bimbo subito in braccio alla mamma e accogliendo la nuova famiglia in un ambiente confortevole e ospitale. Le infermiere affiancano le neo-mamme insegnando loro come allattare il neonato. La nursery viene gestita come rooming-in, cioè viene consentito alla mamma di tenere il neonato con sé in camera giorno e notte, potendo però affidarlo in qualunque momento alle infermiere del nido.
Per il sostegno all’allattamento materno il reparto ha ottenuto nel 2002 il riconoscimento dell’UNICEF come “ospedale amico del bambino”(2). 
2.Il nostro reparto offre anche metodiche di medicina alternativa come l’agopuntura o l’uso di analgesici omeopatici. Un anestesista è comunque sempre a disposizione per un’analgesia peridurale in caso di forti dolori. Solo in casi eccezionali il parto cesareo viene fatto in anestesia generale.
3. Vengono organizzati corsi di preparazione al parto ai quali possono partecipare entrambi i genitori, che offrono l’opportunità di visitare il reparto, la sala parto e di conoscere i medici ostetrici, le ostetriche e le infermiere del reparto e del nido.
4. Gli orari e l’organizzazione del reparto sono stati rivisti: le neo-mamme non vengono più svegliate presto per misurare la temperatura; gli orari di visita sono più lunghi, la colazione viene offerta a buffet.
5. Le sale parto sono state ristrutturate (8): per creare un’atmosfera confortevole e rilassante sono stati cambiati i vetri opachi alle finestre e le pareti sono state dipinte con colori tenui, ravvivati da bei dipinti che ben si armonizzano con l’insieme. Delle comode poltrone consentono al partner di riposarsi nelle lunghe ore di attesa durante il travaglio e lo fanno sentire non solo accettato, ma anche benvenuto e benvoluto (2).
6. È stata infine installata una vasca per il parto.

Prospettive
L’obiettivo che il team ostetrico dell’Ospedale di Vipiteno si era posto alla fine del 1996 è stato non solo raggiunto, ma addirittura superato  a dimostrazione del fatto che la via intrapresa era quella giusta.
L’importanza di raggiungere un obiettivo è indiscutibile, ma altrettanto importante è garantire il successo anche per il futuro. Consci di questo compito, organizziamo periodiche assemblee interne, corsi e convegni, durante i quali vengono stabiliti i criteri di qualità e immancabilmente ridiscusse le strategie per il futuro e viene analizzato lo status quo (11).
Le prospettive per gli anni a venire non sono rassicuranti, perché in una società dove si contano sempre meno gravidanze, dove vengono al mondo sempre meno bambini e dove le statistiche prevedono un continuo calo demografico, dovremo lottare “per il pancione” per mantenere il numero di nascite annuali necessarie alla sopravvivenza di un reparto di ostetricia. Negli ultimi anni nel reparto vipitenese si è registrato un incremento delle nascite e della percentuale delle partorienti provenienti da altri bacini d’utenza.
Il successo a lungo termine dipende da vari fattori, descritti di seguito:
Oggigiorno la bravura e la competenza di un medico vengono date per scontate e non bastano più per garantire la fama di un reparto o di un ospedale.”Gli ospedali pieni non sono la prova di un consenso generale”(1).
Per avere garantito il successo in futuro sarà importante rendere i reparti più attraenti, oltre che specializzati e competenti (1), e riscoprire nuove nicchie di mercato (5). Ugualmente importanti sono l’instaurazione di un rapporto fondato su professionalità e calore con le puerpere e i bambini, e lo sviluppo delle qualità comunicative e umane dei collaboratori e delle collaboratrici (1, 3).

Il lavoro del personale in sala parto e in reparto deve essere soddisfacente, così come il ricovero presso l’ospedale. Le donne di oggi vogliono vivere la gravidanza e il parto in modo consapevole e attivamente partecipe, ed è per questo che sceglieranno un reparto che consenta loro di vivere questo tipo di esperienza. In fondo, avranno nove mesi di tempo per decidere (1).

La possibilità di partorire in acqua, le stanze per le puerpere e per l’allattamento  sono parte integrante di un concetto più vasto, che si pone come obiettivo quello di garantire la sicurezza assoluta al neonato (4) e di far vivere ai genitori un’esperienza unica. La giovane famiglia tornerà a casa convinta di aver fatto un’esperienza indimenticabile (12, 13, 14, 15, 16).

Bibliografia:
1.Riegl G: Sicurezza del futuro e ostetricia:la clinica ostetrica ideale, 1996. Istituto per il management in area sanitaria, Augsburg
2. Thöni A: Partorire ed essere partoriti in acqua:
a)  Il parto in acqua: solo un fenomeno? Monduzzi editore settembre 1998, 529-532
b) Nascere educatamente: nascere nell’acqua a Vipiteno, Franco Angeli srl, 2001, 118-125
c) Partorire in acqua: una nuova modalità per nascere. Riv Ost Gin Prat e Med Perinatale
d) Mille parti in acqua: Rivista It di Medic Perinat, Vol 15, n.1, 2003, 31-38
e) 1136 parti in acqua: Giornale It Ost Gin, Vol XXV 2003, 305-311
f) Partorire in acqua e rischio di infezione, Minerva Ginecol 4/2005, Vol. 56
g) Esperienza dopo 2000 parti in acqua: It J Gynaecol Obstet 2006, 18:N 1: 11-17
h) Minerva Gin. Giugno 2010 
3. Steinkraus G: L’importanza di un team in una clinica ostetrica orientata all’utenza.
Gyn Praxis, 21, 635-642, 1997, Marseille, Monaco

(   http://www.asdaa.it/it/ospedali/vipiteno/1417.asp  ) 
Immagine: fonte,  quimamme.it

 

   di Albin Thöni
   (29/06/2016)

 

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