Tessile moda, anno difficile ma dinamico

Tessile moda, Confindustria: la ripresa inizierà dal terzo trimestre 2021. Nonostante tutto, quello che ho notato è una forte dinamicità delle imprese – ha sottolineato nel suo intervento Cirillo Marcolin, presidente di Confindustria Moda.
Redazione 

Tessile moda- La speranza è riposta nel terzo trimestre 2021. A partire da quel periodo, il tessile -moda – accessorio dovrebbe registrare un primo recupero delle perdite registrate nel 2020, che si attestano sul 26%, e all’inizio di quest’anno, avviato con un calo del -18,4% nel primo trimestre e un secondo trimestre a -10 per cento. La previsione è di Confindustria Moda che ha presentato oggi i risultati  al 2020 e al primo semestre dell’anno in corso, frutto di una analisi che considera un campione di oltre trecento aziende su tutto il territorio italiano.

Ebbene, secondo i dati diramati nel corso della conferenza stampa, l’ultimo esercizio si è chiuso con un forte calo del fatturato a causa della situazione imposta dalla pandemia di Coronavirus, ma in miglioramento rispetto alle stime diramate a novembre. Nel dettaglio, il fatturato delle aziende rappresentate si attesta nel 2020 a 72,5 miliardi di euro, in contrazione del -26% rispetto al 2019 (a novembre il centro studi prevedeva una contrazione annuale del 29,7% e a luglio del 32,5%). Nel complesso, nel 2020, la pandemia ha “bruciato” 25 miliardi fatturato del settore tessile-moda-accessorio e ha determinato un calo generalizzato dell’export compreso tra il 24 e il 26 per cento.

Dai dati dell’analisi presentata dal Centro Studi di Confindustria Moda emerge che nel quarto trimestre la contrazione media delle aziende del settore è nell’ordine del -20%: pur se meno intensa rispetto alle precedenti rilevazioni, tale contrazione risulta ancora marcata, con un numero rilevante di aziende, soprattutto piccole e medie, in forte sofferenza. Anche nel 2021 il trend è in calo, anche se in lento miglioramento, grazie anche a un recupero parziale delle vendite all’estero (per il 37% del campione analizzato alcuni mercati sarebbero già ripartiti, tra cui Cina, Usa ma anche Germania e Francia).

Il vero e proprio recupero è previsto a partire dal terzo trimestre del 2021 con una decisa accelerazione nel quarto, ovviamente nell’ipotesi di avanzata diffusione del piano vaccinale con un progressivo ritorno a livelli di attività pre-covid nel corso del 2022.

Nonostante il settore sia indubbiamente uno dei più colpiti dalla crisi legata alla pandemia, il saldo commerciale del fashion si attesta a 17,4 miliardi di euro, confermando il settore come il primo contributore alla bilancia commerciale del Paese fra le tre F (Fashion, Food, Forniture).

Tessile moda. “Nonostante tutto, quello che ho notato è una forte dinamicità delle imprese – ha sottolineato nel suo intervento Cirillo Marcolin, presidente di Confindustria Moda – considerato che nella prima parte del 2020 molte sono state costrette a chiudere e altre, anche se lasciate nella condizione di proseguire, si sono trovate in difficoltà di fronte ai protocolli di sicurezza. A questo si aggiunge il fatto che, una volta conclusi gli ordini di gennaio e febbraio le aziende si sono trovate davanti a un congelamento dei nuovi ordinativi. Per non parlare delle difficoltà di approvvigionamento a inizio pandemia per il tessile-moda”. “Sicuramente – ha aggiunto – è stato un anno difficile e con numeri complicati. Ora però la ripresa è legata alla scoperta dei vaccini. Per questo, dobbiamo fare squadra tra governo, sindacato e Confindustria per mettere a terra una campagna vaccinale diffusa. Non dobbiamo perdere tempo, anche perché, altrimenti, c’è il rischio che all’estero il prodotto italiano possa perdere appeal nel momento in cui i consumatori stranieri non sono più abituati a vederlo”. 
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    Redazione
 (01/03/2021)

 

 

 

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