Nel cuore di Firenze nella Torre della Pagliazza, l’eccellente cucina del Ristorante Santa Elisabetta nel segno dell’Executive Chef Rocco De Santis. Che meraviglia, Il Gambero, la Ricciola, il Manzo, l’Animela, la Triglia.
di Michele Luongo
A Firenze nel cuore del centro storico, una eccellente cucina per una esperienza gourmet che si fa ricordare al Ristorante Santa Elisabetta con lo Chef Rocco De Santis, 2 Stelle Michelin, nel fascino dell’antica Torre Bizantina della Pagliazza, all’interno del Brunelleschi Hotel.
Una location unica la Torre della Pagliazza (541-544 d.c.) nel XII secolo era utilizzata come prigione femminile, da qui il nome “Pagliazza, che deriva proprio dai giacigli di paglia destinati alle carcerate. Qui, al primo piano si trova il Ristorante Santa Elisabetta, forma circolare e parte di mura a vista, ambiente intimo, elegante, raffinato, staff professionale e gentilissimo, accompagna con garbo gli ospiti al tavolo. Tovaglia bianca lunga su ogni tavolo e fiori freschi, roselline bianche, lume acceso e splendidi lampadari in vetro di Murano.
L’aperitivo è elegante con calice di Champagne Heri-Hodie, Premier Cru, della Maison Roger Coulon, di perlage fino, armonico e spuma cremosa. E un eccellente cocktail il Vesper Martini con Vermouth Bianco di Prato, Vodka, Gin, sorprendente, intenso e delicato. Ottimi abbinamenti con creazioni culinarie che conquistano i sensi, ad incominciare dalle finte “Lische di seppia e suo carpaccio”, e dal “Bottone con crema di fichi, mascarpone e zafferano”, la “Gelatina al gin tonic con mela”, la “Tartelletta e Mango”, e il “Paté con ciliegia”, un rilanciarsi di sapori, una meraviglia, trilli di freschezza e carezze voluttuose; un’eccellente apertura.
Sul tavolo pane fatto in casa, taralli, pane morbido con colonnata, e Olio extravergine di Oliva, da agricoltura biologica dall’Azienda Altomena, fruttato intenso con note di carciofo, erba fresca, piacevolmente piccante con sensazione retrogusto amaro.
Ristorante Santa Elisabetta, Chef Rocco De Santis, ed emerge da subito la tecnica e la creatività dello chef, è alta cucina, è originale, come il “Gambero rosso crudo, Panzanella all’agro, caviale e zuppetta di Olive di Nocellara”, splendida consistenza del Gambero di Mazzara del Vallo esaltato dalla cremosità della zuppetta di olive e dalla Panzanella, un’eccellente e armonico contrasto di sapori e di gusto. In abbinamento l’ottimo Vermentino Argille Rosse, 2019, Il Monticello, ha eleganza ben strutturato, note di frutta matura con finale aggrumato.
Bell’atmosfera, intima, ricercata, e in sottofondo della piacevole musica jazz; in sala il personale veste elegante, si muove con assoluta professionalità e garbo, spiega le portate e ad ogni cambio pulisce il tavolo.
Le portate sono curate in ogni dettaglio e conquistano l’immediato piacere visivo, come con la “Ricciola affumicata, salsa Bernese, gel di Limoni di Sorrento e intensità di Sedano”, è uno splendore di sapori, la bella pienezza e delicatezza della Ricciola con la fragranza della salsa bernese, il sedano e il limone una finezza e piacevolezza aromatica che al palato fa esclamare il classico wow! Nel calice un ottimo Grüner Veltliner Loibner Federspiel 2019, della Tenuta Emmerich Knol, un magnifico Riesling, ha freschezza, mineralità e lunghezza.
Eccellente cucina Ristorante Santa Elisabetta, lo Chef Rocco De Santis ci accompagna in uno straordinario percorso gustativo, ed ecco L’ “Anguilla con Castagne, Pinoli e Tosazu”, una presentazione inimmaginabile per una anguilla, delicatezza, profumi e fragranze, un sapiente alternarsi di sapori, e l’aceto di riso affumicato ci porta all’Oriente in Giappone. Eccellente. E l’abbinamento perfetto non poteva che essere una calda tazza di Tè nero. E per pulire il palato si continua con l’oriente con la classica bevanda Sakè.
Un percorso che procede con un piatto povero, le “Animelle con friarielli”, reso di assoluta eleganza e sapori, friarielli croccanti e salsetta, tartufo e foglia di friariello, portata tutta da gustare. E il sommelier ci propone un inedito abbinamento, BVS Beers Barrique, Metodo Bafalo, del Birrificio Valdarno Superiore. Una Birra Artigianale barricata, 6 mesi di maturazione in botte e rifermentazione in bottiglia per l’affinamento, che diviene un eccellente abbinamento.
Chef Rocco De Santis, una cucina ricercata e creativa ed ecco dalla tradizione mediterranea lo “Spaghetto al burro di Alghe, Bergamotto, Ricci di mare e bottarga di Tonno”, cura nella presentazione, perfetta la cottura e brio di profumi marini in una splendida armonia che delizia il palato. Nel calice Malvasia, Donna Lugia, Colli Piacentini DOC, 2007, di Torre Fornello- ha sentori di menta, anice, sapore avvolgente, secco e fresco, gusto morbido e persistente
Grande tecnica quella dell’Executive Chef Rocco De Santis, e cura d’ogni portata con una eccellente simmetria che anticipa il piacere gustativo con quello visivo, come con i “Ravioli con ripieno di carbonara e tartufo bianco” e il tocco della salsa di baccala mantecato, l’olio di verdure per un mirabile accordo di sapori. Eccellente. Nel calice Chardonnay della Borgogna, Saint-Aubin 1er Gru, 2015, “En Remilly “, Dominique Derain, sentori di frutta esotica, ha corpo e struttura e bella acidità per una piacevole beva.
Creatività e gusto con la “Triglia in crosta di Pane allo Zafferano 2015”, portata complessa, il fondo della stessa triglia, il gel di cipolla, crema di pinoli, cime di rapa nell’insieme una grande e piacevole armonia di sapori. Nel calice un ottimo Neretto Mascalese “Aitho”, Etna Rosso, 214, dell’Azienda Falcone, caldo, elegante e persistente.
E “Il Manzo” sembra un vera opera d’arte, perfetta la cottura, le varie espressioni della carota dalla querelle alla rapa e alla mousse di carota, una splendida presentazione per una bella armonia di sapori e gusto. In abbinamento il Vino Nobile di Montepulciano, DOCG, Riserva, 2005, Serraglio, un bel vino ampio, potente e persistente.
La serata scorre piacevolmente, il delizioso pre-dessert con tre alghe: gel, crema e sorbetto, su tutte spicca la freschezza iconica della spirulina che pulisce il palato e accoglie il “Cioccolato fondente, lamponi essiccati, cremosità, crumble e lampone fresco”, è tutta golosità, in perfetto accordo con Càlido, il Passito di Moscato Rosso, dell’Azienda La Costa. Un continuum di deliziosa piccola pasticceria, poi caffè e sorsi dell’ottimo Amaro Nunquam, un assemblaggio di 24 tipi diversi di piante officinali, spezie e scorze di agrumi.
Nel cuore di Firenze al Brunelleschi Hotel, nella Torre della Pagliazza, il Ristorante Santa Elisabetta propone menù alla carta e Menù: IN-Contaminazione di 7 portate, Tracce d’Innovazione di 5 Portate, Chef Experienze di 9 portate. Essendo pochi i tavoli e consigliabile prenotare con anticipo.
Percorsi culinari per una vera e propria esperienza di una eccellente cucina gourmet nel gesto dell’Executive Chef Rocco De Santis, per una essenzialità e rispetto della materia prima, di eleganti, piacevoli e gustosi giochi di contrasti, con la sapiente tecnica e creatività, e la passione dello Chef di cui parla ogni portata.
Ristorante Santa Elisabetta
Hotel Brunelleschi
Piazza Santa Elisabetta,3 – 50122 Firenze
Tel./Whatsapp. +39 05527370 – https://www.ristorantesantaelisabetta.it/
di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
(08/12/2022)
ViaCialdini è su www.facebook.com/viacialdini e su Twitter: @ViaCialdini