Esportazione mondiale a +16% e +44% negli USA nel primo trimestre 2016 mentre si aprono scenari positivi in Sud America. Vola l’export del formaggio Asiago Dop . A fare la differenza l’andamento del dollaro, e l’intensificarsi delle azioni realizzate dal Consorzio.
Redazione
Il super dollaro mette le ali all’Asiago DOP che, nei primi tre mesi del 2016, ha venduto negli USA 143 tonnellate di prodotto, +44% rispetto allo stesso trimestre dell’anno 2015. Un successo non solo americano, visto che Asiago DOP mette a segno una crescita mondiale del +16%, unita ad interessanti scenari di sviluppo nei mercati del Sud America: Brasile e Messico, dove, l’azione del Consorzio ha permesso di ottenere il pieno riconoscimento della denominazione Asiago come Indicazione Geografica in base all’Accordo di Lisbona sulla protezione delle indicazioni d’origine garantendo, di fatto, un maggior livello di protezione della denominazione in quel paese.
Vola l’export Asiago Dop. Dal 2013 al 2015, Asiago DOP ha continuato a rafforzare la sua presenza sul mercato americano e chiuso il 2015 con la vendita di 450 tonnellate di prodotto, con un aumento del 12,8% rispetto all’anno 2014. A fare la differenza sono stati due fattori: l’andamento del dollaro, soprattutto nel 2015, che ha aperto nuove occasioni di acquisto e l’intensificarsi delle azioni realizzate dal Consorzio. “Nell’anno appena trascorso e, soprattutto, nel primo trimestre 2016 – afferma il Direttore, Flavio Innocenzi – abbiamo cofinanziato attività di promozione rivolte al trade su numerosi punti vendita, rafforzando la presenza nelle principali catene e premiando l’inserimento in nuove, azioni queste che si svilupperanno per tutto il 2016 e che già danno i loro primi frutti. Un impegno che intende consolidare questo importante mercato facendo conoscere sempre di più e meglio le caratteristiche distintive del prodotto”.
In questi primi mesi del 2016, dinamismo e nuove opportunità segnano anche la presenza di Asiago DOP nei mercati del Sud America, soprattutto in Brasile, uno dei paesi più attivi per il mercato dei formaggi, con un consumo che, secondo gli analisti, potrà triplicare in meno di un decennio. Infatti, se il brasiliano medio consumava solo 3,4 chilogrammi di formaggio nel 2009, il consumo pro capite è aumentato a 5,4 kg nel 2014, ed è destinato a crescere fino a 8,6 chilogrammi nel 2019. Proprio per questo, il Consorzio di Tutela ha avviato da tempo una serie di contatti in tutta l’America del Sud, con particolare riguardo al mercato brasiliano e messicano dove, dal primo gennaio 2016, si è riusciti a far ridurre i vincoli doganali dal 120% al 45%, e, dato ancor più importante, ad ottenere il pieno riconoscimento della denominazione Asiago come Indicazione Geografica aprendo alla commercializzazione dell’Asiago DOP in quel paese.
Vola l’export Asiago Dop. “Lo scenario internazionale – conclude il direttore del Consorzio – vede avviarsi il 2016 con segnali positivi ed opportunità da cogliere attraverso il proseguo dell’azione di penetrazione e consolidamento nei mercati. Certamente le sfide sono molte e su più fronti, ma siamo fiduciosi sulla capacità dei nostri soci di valutare le opportunità in qualunque paese si presentino e del mercato di riconoscere il prodotto di qualità, certificato e prodotto secondo metodi naturali e tradizionali. Tutti elementi che Asiago DOP ha nel suo DNA e può garantire al consumatore internazionale”. www.formaggioasiago.it
Redazione
(29/06/2016)
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