{"id":767,"date":"2006-05-13T06:56:51","date_gmt":"2006-05-13T06:56:51","guid":{"rendered":"http:\/\/www.viacialdini.it\/?p=767"},"modified":"2024-04-13T10:21:59","modified_gmt":"2024-04-13T10:21:59","slug":"storia-della-lingua-italiana","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.viacialdini.it\/cultura\/storia-della-lingua-italiana","title":{"rendered":"Storia della Lingua italiana"},"content":{"rendered":"<h2 style=\"text-align: justify;\"><strong>La storia della Lingua italiana. L\u2019italiano lingua letteraria\u00a0 A differenza di altre lingue di cultura, l\u2019italiano \u00e8 stato per secoli una lingua principalmente scritta, basata sul modello della letteratura fiorentina.<\/strong> <br \/>\n<em>Redazione<\/em><\/h2>\n<figure id=\"attachment_768\" aria-describedby=\"caption-attachment-768\" style=\"width: 350px\" class=\"wp-caption alignleft\"><a href=\"https:\/\/www.viacialdini.it\/wp-content\/uploads\/2014\/12\/Uffizi-dante-boccaccio-petrarca.jpg\" data-rel=\"lightbox-gallery-2sKtbqiB\" data-rl_title=\"\" data-rl_caption=\"\" title=\"\"><img decoding=\"async\" loading=\"lazy\" class=\"wp-image-768\" src=\"https:\/\/www.viacialdini.it\/wp-content\/uploads\/2014\/12\/Uffizi-dante-boccaccio-petrarca.jpg\" alt=\"Uffizi-dante-boccaccio-petrarca\" width=\"350\" height=\"207\" srcset=\"https:\/\/www.viacialdini.it\/wp-content\/uploads\/2014\/12\/Uffizi-dante-boccaccio-petrarca.jpg 600w, https:\/\/www.viacialdini.it\/wp-content\/uploads\/2014\/12\/Uffizi-dante-boccaccio-petrarca-300x178.jpg 300w\" sizes=\"(max-width: 350px) 100vw, 350px\" \/><\/a><figcaption id=\"caption-attachment-768\" class=\"wp-caption-text\">Dante Boccaccio Petracca<\/figcaption><\/figure>\n<p style=\"text-align: justify;\">Storia della Lingua italiana. Grazie alle opere di tre grandi scrittori del Trecento \u2013 Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio \u2013 il fiorentino ha avuto da subito un grande prestigio. In un\u2019Italia divisa in molti stati e molti dialetti, la lingua dei grandi autori fiorentini \u00e8 stata uno dei primi fattori di unit\u00e0: per lungo tempo, chi imparava a scrivere, a Napoli come a Milano, aveva sul tavolo le loro opere; la stessa grammatica italiana \u00e8 stata codificata, nel Cinquecento, prendendo a modello quella lingua.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">In questo modo, il fiorentino letterario del Trecento \u00e8 diventato la base della lingua italiana. Una lingua che, per secoli, la maggioranza degli italiani ha usato solo per scrivere e imparato quasi come una lingua straniera: attraverso le grammatiche, i vocabolari, la lettura dei classici della letteratura.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Solo dopo l\u2019unit\u00e0 politica ( 1861), grazie alla diffusione della scuola obbligatoria in tutta la penisola e poi alla radio e alla televisione, l\u2019italiano \u00e8 diventato anche una lingua adatta alla comunicazione di tutti i giorni.\u00a0<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\"><strong>Le tre corone: Dante, Petrarca e Boccaccio<br \/>\n<\/strong>Nel Trecento, dalla penna di tre scrittori fiorentini sono nati tre capolavori decisivi per la storia della lingua e della letteratura italiana: la Commedia ( poi detta Divina)\u00a0 di Dante Alighieri, i Rerum vulgarium fragmenta di Francesco Petrarca ( pi\u00f9 noti come canzoniere) e il Decameron di Giovanni Boccaccio. Un poema d\u2019argomento sacro, una raccolta di poesie di tema amoroso e una raccolta di novelle in prosa: opere molto diverse tra loro che mostrano, oltre al valore letterario, una stupefacente maturit\u00e0 linguistica.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">La grande variet\u00e0 di toni della Commedia, lo stile puro e delicato del Canzoniere, la prosa solenne e il dialogo vivace del Decameron mostrano le potenzialit\u00e0 espressive del fiorentino antico.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Grazie alla straordinaria fortuna di questi autori ( le cosiddette \u201c Tre Corone\u201d), la lingua di Firenze si impone all\u2019attenzione di tutti i letterati.\u00a0\u00a0<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\"><strong>Le prime grammatiche<br \/>\n<\/strong>La lingua italiana ha una impronta letteraria anche a causa delle scelte fatte dai grammatici del passato. La prima grammatica italiana ad essere stampata, le Regole della volgar lingua di Fortunio( 1516 ), descrive gli usi linguistici di Dante, Petrarca e Boccaccio, secondo anche delle Prose della volgar lingua ( 1525 ) di Pietro Bembo, uno dei libri pi\u00f9 importanti del Rinascimento. In modo pi\u00f9 autorevole e maturo rispetto a Fortunio, Bembo ragioner\u00e0 sulla grammatica all\u2019interno del pi\u00f9 ampio problema della letteratura: distinguendo una lingua per la poesia e una lingua per la prosa; indicando precisi modelli stilistici da imitare ( Tetrarca in poesia; Boccaccia in prosa).<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">La proposta di Bembo avr\u00e0 grande successo. Scrittori come Ariosto o Castiglione riscriveranno le loro opere secondo le nuove regole dettate da Bembo. Il risultato sar\u00e0 la definitiva affermazione del fiorentino trecentesco come base dell\u2019italiano.\u00a0<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\"><strong>Le correzioni di due grandi scrittori del Rinascimento<br \/>\n<\/strong>Nel Cinquecento, l\u2019affermarsi del modello linguistico del fiorentino trecentesco comport\u00f2, soprattutto per gli autori non toscani, una intensa attivit\u00e0 di revisione linguistica dei propri testi.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Al tempo i problemi grammaticali erano rilevanti anche nella stesura di opere destinate a divenire dei classici della letteratura: l\u2019autografo del celebre Cortegiano di Baldassare\u00a0 Castiglione ( 1478 \u2013 1529 )\u00a0 e quello dell\u2019Orlando Furioso di Ludovico Ariosto ( 1483 \u2013 1540 ).<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Entrambi questi scrittori \u2013 seppure in modo differente \u2013 si trovarono a dover fare i conti con la norma codificata da Bembo: Castiglione, lombardo, dopo aver preparato varie stesure del suo capolavoro, lo far\u00e0 correggere a uno revisore per adeguarlo alla norma grammaticale bembiana in vista della pubblicazione; Ariosto, emiliano, dar\u00e0 alle stampe ben tre edizioni del suo Orlando Furioso ( 1516 , 1521, 1532 ), progressivamente avvicinandosi al fiorentino trecentesco attraverso un lungo percorso di revisione.\u00a0<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\"><strong>La riforma linguistica di Alessandro Manzoni<br \/>\n<\/strong>La storia dei classici della letteratura italiana mostra come la lingua sia stata, nel passato, uno dei principali problemi da risolvere: se nel Cinquecento, Ariosto lavora per adeguare la sua lingua al fiorentino letterario, nell\u2019Ottocento il milanese Alessandro Manzoni corregge per anni i suoi \u201cPromessi sposi\u201d alla ricerca di una lingua non letteraria e artificiosa ma capace di riprodurre sulla pagina la spontaneit\u00e0 del parlato.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Dopo aver scritto, nel 1821, una prima versione in una lingua ricca di elementi differenti(latinismi,parole regionali,ecc.), Manzoni decide di uniformare il suo stile al toscano. Essendo milanese, come tutti i non toscani, si basa sui libri: legge opere letterarie e riempie di annotazioni la sua copia del Vocabolario della Crusca.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Nel 1825 \u2013 27 pubblica il romanzo n questa nuova versione. Nonostante il grande successo,\u00a0 Manzoni giudica per\u00f2 lo stile ancora insufficiente, perch\u00e9 troppo letterario. Per ottenere una lingua , cio\u00e8 spontanea, sceglie come modello da imitare il fiorentino parlato dalle persone colte.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Grazie anche ai consigli di amici e conoscenti fiorentini, Manzoni comincia cos\u00ec un nuovo percorso di revisione che porta all\u2019edizione definitiva del romanzo ( 1840 \u2013 1842 ).<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Questo lavoro di autocorrezione ha avuto conseguenze notevoli nella storia dell\u2019italiano; non solo per la prosa letteraria, ma anche per la lingua comune. I \u201cPromessi sposi\u201d ebbero uno straordinario successo e furono ben presto usati come modello di stile nelle scuole.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">La lingua del romanzo \u00e8 stata un concreto esempio di scrittura moderna e colloquiale che ha, per molti aspetti, influenzato in profondit\u00e0 la fisionomia attuale dell\u2019italiano .<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\"><strong>Tra la lingua letteraria e lingua quotidiana: il novecento<br \/>\n<\/strong>Nel Novecento la letteratura lascia progressivamente ad altri mezzi ( la radio,la televisione) il compito di modellare e diffondere l\u2019italiano. Le carte degli scrittori testimoniano tuttavia come la ricerca di una lingua pi\u00f9 flessibile e autonoma dalla tradizione sia ancora un problema non del tutto risolto.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">La poesia del Novecento rompe con secoli di tradizione letteraria; la prosa si apre agli influssi della letteratura americana. La maggiore libert\u00e0 verso i modelli tradizionali permette una pluralit\u00e0 di stili e di esperienze letterarie. Inoltre, nell\u2019Ottocento la lingua era ancora un obiettivo da raggiungere partendo da dialetto; un secolo dopo, gli scrittori possono cercare forme pi\u00f9 originali di modulare una lingua ormai comune.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Le carte degli scrittori testimoniano bene queste ricerche: la stesura autografa di una celebre poesia di Eugenio Montale ci fa vedere il minuto lavoro di ricerca di una lingua esatta e scarna; gli appunti di Italo Calvino ci mostrano il lavoro che sta dietro alla prosa cristallina di uno dei grandi scrittori del secondo Novecento.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\"><strong>\u00a0L\u2019italiano parlato: una conquista recente<br \/>\n<\/strong>A differenza dell\u2019italiano scritto, l\u2019uso di un italiano parlato comune \u00e8 una conquista abbastanza recente e soltanto negli ultimi decenni del Novecento la sua diffusione ha raggiunto tutte le regioni della penisola. Ancora nel 1861, quando viene proclamato il Regno d\u2019 Italia, non pi\u00f9 del 10% della popolazione era in grado di parlare in italiano e ben il 75%\u00a0 era analfabeta: solo i letterati scrivevano in italiano, ma pi\u00f9 o meno tutti parlavano in dialetto ( o meglio nei tanti dialetti della penisola).<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Con l\u2019Unit\u00e0 d\u2019Italia comincia un lento processo di unificazione linguistica, affidato soprattutto alla scuola e ad altri importanti canali, come la letteratura di consumo ( giornali, fotoromanzi, fumetti) e, pi\u00f9 recentemente, i mezzi di comunicazione di massa ( soprattutto quelli : radio, televisione, cinema).<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">La lingua nazionale oggi \u00e8 diffusa in tutte le classi sociali\u00a0 e in tutte le aree del paese. Proprio per questa sua grande estensione, per\u00f2, il suo uso risente delle differenze geografiche e accoglie inflessioni e modi regionali o dialettali, soprattutto nelle situazioni informali o familiari.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\"><strong>Il cinema riflette\u00a0 sulla lingua<br \/>\n<\/strong>Uno dei pi\u00f9 importanti mezzi grazie ai quali diversi strati della popolazione sono entrati in contatto con la lingua italiana \u00e8 stato, soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, il cinema.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Ad essere efficace per la diffusione dell\u2019italiano non \u00e8 stato soltanto il modello costituito dalla lingua dei personaggi ( o da quella, davvero impeccabile del doppiaggio dei film stranieri ). Molte volte quello che ha inciso maggiormente sulla coscienza linguistica collettiva \u00e8 stato il fatto che alcuni tratti linguistici venivano messi in ridicolo per ottenere un effetto comico. A volte si tratta di modi pomposi o antiquati ( basta pensare ai vari \u201cfa d\u2019uopo o quisquilie di Tot\u00f2\u201d); altre volte\u00a0 – al contrario \u2013 di errori molto comuni, commessi soprattutto dai parlanti meno acculturati ( emblematico, in questo caso\u00a0 il \u201c vad\u00ec \u201d\u00a0 di Fantozzi ).\u00a0 Il cinema, insomma, riflette la lingua della propria epoca, ma spesso riflette anche sulla lingua e sui suoi meccanismi: riderci sopra \u00e8 stato, in certi casi, il modo migliore per esorcizzare vizi e vezzi linguistici.\u00a0<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\"><strong>L\u2019italiano e le altre lingue <br \/>\n<\/strong>Nel corso della sua storia, l\u2019italiano \u00e8 stato arricchito da molte parole ed espressioni giunte da altre lingue grazie a contatti di vario genere ( guerre, dominazioni, scambio commerciali, circolazione di testi letterari ).<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Nella storia dell\u2019italiano, il maggior numero di parole\u00a0 \u00e8 venuto dalla Francia. Per tutto il Medioevo il francese e il provenzale hanno influenzato le varie parlate italiane e anche nei secoli successivi il francese \u00e8 rimasto la principale fonte di parole straniere. L\u2019afflusso \u00e8 stato particolarmente forte tra al fine del Seicento e la fine del Settecento ( tanto che si parlava di , cio\u00e8 di mania per le parole e le mode , francesi ), ma non ha mai smesso di farsi sentire fino alla prima met\u00e0 del Novecento. Una parte importante hanno avuto anche l\u2019arabo \u2013 in epoca medioevale \u2013 e lo spagnolo, specie nel periodo che va dalla scoperta dell\u2019America alla prima met\u00e0 del Seicento; molto\u00a0 minore, nel tempo, \u00e8 stato l\u2019influsso del tedesco.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Ma la presenza di gran lunga pi\u00f9 significativa nell\u2019italiano attuale \u00e8 quella dell\u2019inglese. Dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi, il numero di parole inglesi \u00e8 aumentato con un ritmo sempre pi\u00f9 rapido: di quelle attualmente in uso, un quarto sono entrate tra il 1950 e il 1975, pi\u00f9 della met\u00e0 negli ultimi trent\u2019anni.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\"><strong>Il gallicismo dei primi secoli <br \/>\n<\/strong>Dalle due lingue allora parlate in Francia ( la Gallia dei romani ), l\u2019antico francese ( langue d\u2019oil ) e il\u00a0 provenzale\u00a0 ( langue d\u2019oc ) durante il Medioevo giungono in Italia molte parole destinate a rimanere nel vocabolario di base, come bugia, magiare, pensiero, speranza.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Gi\u00e0 dal IX secolo, molti nobili franchi si stabiliscono in Italia al seguito di Carlo Magno, diffondendo i loro usi e costumi e \u2013 naturalmente \u2013 la loro lingua. Lo stesso faranno pi\u00f9 tardi, nel Meridione e in Sicilia, i Normanni e poi gli Angioini. Ma i gallicismi\u00a0 arrivano anche seguendo altre strade: insieme ai pellegrini in cammino per Roma, ai giullari in cerca di ospitalit\u00e0, ai crociati di passaggio per la Terra Santa, al continuo passaggio di mercanti.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">C\u2019\u00e8, inoltre, la grande fortuna della letteratura francese e di quella provenzale, gi\u00e0 ricche di capolavori: mentre i giullari portano per l\u2019Italia le chansons de geste e il ciclo delle leggende di re Art\u00f9 , il modello della lirica amorosa dei trovatori spinge anche molti poeti italiani a scrivere in provenzale.\u00a0<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\"><strong>Gli spagnolismi tra Cinquecento e Seicento<br \/>\n<\/strong>Quando la Spagna di Carlo V diventa lo stato pi\u00f9 potente d\u2019Europa e conquista circa met\u00e0 del territorio italiano, lo spagnolo vive \u2013 in Italia, cos\u00ec come nel resto del continente \u2013 il suo momento di massimo prestigio. Tra Cinquecento e Seicento entrano in italiano quasi mille spagnolismi, molti dei quali destinati a uscire presto dall\u2019uso.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Le parole spagnole sono diffuse dai tanti nobili che abitano le corti di Napoli, Roma, Ferrara, Mantova, Urbino e Milano ( cos\u00ec, ad esempio, baciamano\u00a0 e\u00a0 complimento ). In genere vengono dai settori che pi\u00f9 risentano della supremazia spagnola, come la vita militare ( ronda, recluta ) o la navigazione ( baia, flotta ) .<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">La straordinaria risonanza della scoperta dell\u2019America decreta il grande successo dei libri che raccontano i viaggio nel Nuovo Mondo. Grazie a quelle cronache, si diffondono in Europa e in Italia \u2013 quasi sempre attraverso lo spagnolo \u2013 i nomi esotici della novit\u00e0 del nuovo continente ( mais, cacao, patata, tabacco, caimano ) .\u00a0<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\"><strong>La moda francesizzante nel Settecento<br \/>\n<\/strong>Gli anni che vanno dalla met\u00e0 del Seicento alla fine del Settecento sono quelli della , la sfrenata ammirazione ( e quindi imitazione ) di tutto ci\u00f2 che sia francese.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">La Francia, prima potenza politica, primeggia in Europa un po\u2019 in tutti i campi: nella letteratura e nella filosofia ( belle arti, libertinaggio, manierismo, scetticismo, il nuovo significato di lumi nell\u2019espressione civilt\u00e0 dei lumi ) , ma anche nell\u2019abbigliamento ( cravatta, parrucchiere, tupp\u00e8 ), nella gastronomia ( bign\u00e8, liquore, rag\u00f9 ), nell\u2019arredamento ( ammobiliare, tappezzare, toilette, sof\u00e0). Il francese \u00e8 la lingua dei salotti\u00a0 mondani: nella vita di societ\u00e0 l\u2019uomo deve mostrarsi brillante e di spirito; la donna sensibile e adorabile, come richiedeva la moda ( tutti francesismi diffusi in quel periodo ). Facile, allora, per gli scrittori dell\u2019epoca mettere in caricatura i giovanotti alla moda, che mangiano cibi come gatt\u00f2, cotolette, can\u00e0r , samb\u00f2n, e pronunciano complimenti sdolcinati come .\u00a0\u00a0<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\"><strong>L\u2019anglicismo nel secondo dopoguerra<\/strong>\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0 \u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Dalla fine della seconda guerra mondiale, in uno scenario internazionale profondamente mutato, il francese smette di essere la lingua straniera pi\u00f9 diffusa in Italia ( e in Europa ) ed \u00e8 sostituito dall\u2019Inglese.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">L\u2019american\u00a0 way\u00a0 of\u00a0 life\u00a0 invade tutti i settori della vita quotidiana: dallo sport allo spettacolo, dalla moda alla pubblicit\u00e0, dalle scienze alla tecnologia.\u00a0 Attraverso i mezzi di comunicazione di massa ( il cinema, la radio, la televisione ) entra in italiano una quantit\u00e0 sempre maggiore di anglicismi.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">C\u2019\u00e8 lo star system di Hollywood ( cast , musical, thriller ) e il mito ribelle del rock ;\u00a0 c\u2019\u00e8 l\u2019economia del manager , del marketing e degli sponsor ; c\u2019\u00e8 la lingua dei computer e quella di Internet: il web, l\u2019e-mail, le chat . E negli ultimi tempi ci si \u00e8 messa anche la politica : bipartisan, moral suasion, question time .<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Ma l\u2019italiano non \u00e8 ancora diventato o : le parole inglesi non adattate ( cio\u00e8 non assimilate nella forma all\u2019italiano ) sono circa il 2% del vocabolario complessivo ( lo 0,5% di quello di base ).\u00a0<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\"><strong>L\u2019Italiano\u00a0 fuori d\u2019Italia<br \/>\n<\/strong>Cos\u00ec come tante parole straniere hanno arricchito la lingua italiana, l\u2019italiano ha prestato alle altre lingue molte parole ed espressioni. Le voci italiane pi\u00f9 diffuse appartengono ai settori in cui l\u2019Italia ha avuto nel tempo maggiore prestigio: arte della navigazione, commercio, letteratura, arte,musica. Il periodo di massima espansione \u00e8 stato quello del Rinascimento e dei due secoli successivi, quando l\u2019Italia ha rappresentato uno dei poli essenziali della cultura europea.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Naturalmente, come accade anche ai prestiti provenienti da altre lingue, molte di queste parole di origine italiana sono a poco a poco uscite d\u2019uso. Altre invece sono vive ancora oggi e sono un piccolo segno della tradizione culturale italiana all\u2019estero.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Negli ultimi anni l\u2019italiano attraversa nuovamente un momento di grande favore nel mondo, sia per l\u2019attrazione verso la grande tradizione culturale del passato sia per la nuova immagine dell\u2019Italia nei settori della moda, del design, della cucina.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Inoltre, sempre pi\u00f9 spesso cittadini stranieri vengono in Italia per motivi di lavoro, e l\u2019italiano \u00e8 per chi arriva uno strumento necessario e una garanzia per la futura integrazione nel paese.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\"><strong>Il Medioevo: la navigazione, la mercatura e la finanza<br \/>\n<\/strong>Nel Medioevo le Repubbliche Marinare ( Amalfi, Genova, Pisa, Venezia ) hanno dominato a lungo il Mediterraneo. Per questo motivo molte parole della navigazione, sono nelle lingue europee , di origine italiana.\u00a0 Da Venezia si sono diffusi nelle lingue balcaniche ( e anche in alcuni paesi arabi) termini come admiral nel serbo e nel croato.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">I mercanti italiani dell\u2019epoca erano celebri per il loro spirito d\u2019iniziativa; perci\u00f2 non \u00e8 strano se molti termini europei del commercio sono di origine italiana. Parole come banca, valuta, fallire, cassa, conto, costo, tariffa, si sono diffuse, specie fra Duecento e Cinquecento, in molte lingue europee. Vale lo stesso anche per molte monete: ilfiorino \u2013 coniato in oro a Firenze nel 1252 \u2013 \u00e8 diventato presto la moneta pi\u00f9 stabile e pi\u00f9 conosciuto del mondo medievale ( quasi come il dollaro oggi ) e ha data origine, a molte zone d\u2019Europa, a monete con lo stesso nome: fiorino lucchese, savoiardo, bernese, del Reno, di Anversa, di Boemia, di Lorena.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\"><strong>Il Rinascimento : la letteratura e le arti\u00a0<br \/>\n<\/strong>Fin dal Medioevo le opere di Dante, Petrarca, e Boccaccio, tradotte nelle principali lingue europee, influenzano le letterature straniere. Ma \u00e8 soprattutto dalla fine del Quattrocento e per tutto il Cinquecento che l\u2019Italia del Rinascimento rappresenta, nell\u2019immaginario collettivo europeo, la culla della letteratura e dell\u2019arte. Le opere di scrittori come Macchiavelli , Castiglione, Ariosto e Tasso sono alla base della cultura e della concezione dell\u2019uomo che si andava formando allora in Europa e portano con se parole chiave come cortigiano . Inoltre, le forme poetiche della tradizione letteraria italiana, penetrando nelle altre letterature, trasmettono anche i loro nomi ( sonetto, poesia maccheronica\u00a0 ). Il modello che avr\u00e0 la diffusione pi\u00f9 ampia \u00e8 quello della\u00a0 poesia\u00a0 petrarchesca, che per quasi tre secoli sar\u00e0 il punto di riferimento della poesia d\u2019amore occidentale.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Anche in campo artistico l\u2019Italia vive un momento di grande fortuna, soprattutto durante il Rinascimento, quando fioriscono personalit\u00e0 del calibro di Michelangelo, Raffaello, Leonardo, Tiziano. Il prestigio dell\u2019architettura e della pittura italiana fa circolare in molte lingue termini come facciata, piedistallo, fresco , balcone.\u00a0 Le Vite dei gradi artisti scritte da Giorgio Vasari ( 1550\u00a0 ), segnano la nascita della trattatistica d\u2019arte, un genere letterario tipicamente italiano.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">\u00a0<strong>L\u2019 italiano lingua per musica<\/strong><\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Gi\u00e0 nel Cinquecento si diffonde l\u2019immagine dell\u2019italiano come lingua armoniosa e dal suono dolce, particolarmente adatta alla poesia amorosa e alla conversazione elegante, e dunque bagaglio indispensabile di una buona educazione. Poco a poco l\u2019italiano si afferma anche come lingua della seduzione: nel Seicento, per esempio, in molte versioni europee del racconto biblico della tentazione di Adamo, Eva, il diavolo o il serpente parlano italiano.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Alcuni aspetti dell\u2019italiano ( come la grande abbondanza di vocali e la semplificazione dei gruppi\u00a0 di due o pi\u00f9 consonanti del latino ) rendevano la lingua molto cantabile: la sua musicalit\u00e0, a volte molto apprezzata, altre volte giudicata come effeminata , \u00e8 ancora oggi la caratteristica pi\u00f9 conosciuta dell\u2019italiano all\u2019estero.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">In particolare tra il\u00a0 Sette e Ottocento quando musicisti e librettisti italiani soggiornavano nelle principali corti dell\u2019\u2019Europa, molti compositori stranieri scelsero libretti in italiano per l\u2019opera lirica. E l\u2019italiano \u00e8 stato utilizzato per lungo tempo anche per le indicazioni a margine degli spartiti ( andante, allegro, adagio) e per i nomi di molte composizioni e di strumenti musicali.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\"><strong>L\u2019italiano e gli italiani all\u2019estero<\/strong><br \/>\nLa diffusione moderna dell\u2019italiano all\u2019estero \u00e8 legata principalmente ai grandi\u00a0 flussi di emigrazione del XIX\u00a0 e del XX secolo ( soprattutto negli Stati Uniti, Canada, in America Latina, in Australia, in Germania, in Francia) e alle richieste di studio da parte degli emigrati italiani di seconda e terza generazione.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">L\u2019italiano \u00e8 presente, inoltre, nei paesi nei quali \u00e8 lingua ufficiale ( Citt\u00e0 del Vaticano, San Marino, Svizzera ) o altrove in conseguenza di fatti storici ( mantenimento di contatti con le ex-colonie italiane in Africa, obbligo dell\u2019italiano nelle scuole, per esempio a Malta fino al 1934 e in Argentina fino al 1941), di atti governativi ( politiche di scambi culturali), della presenza di una tradizione di studi umanistici ( conservatori di musica, accademie d\u2019arte), senza contare l\u2019incidenza pi\u00f9 difficile da valutare, di fenomeni di moda e di costume ( come il grande successo di film e spettacoli italiani o la diffusione della televisione italiana in molti paesi che si affacciano sul mediterraneo).<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Un nuovo impulso allo studio dell\u2019italiano si deve, pi\u00f9 di recente, a motivi di lavoro, sia da parte di stranieri che vogliono stabilirsi in Italia, sia da parte di persone che lavorano in aziende italiane nei paesi stranieri.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">La Societ\u00e0 Dante Alighieri \u2013 Comitato di Bolzano\u00a0\u00a0<br \/>\n\u00a0 \u201c Dove il s\u00ec suona\u201d Una mostra sulla lingua italiana <br \/>\n<strong>Mostra dal 12 maggio al 09 giugno 2006 <br \/>\n<\/strong>Bolzano Centro Culturale TREVI<\/p>\n<p> <\/p>\n<p class=\"bg-success firma_articolo firma_articolo_redazione\">\u00a0 Redazione<br \/>\n(13\/05\/2006)<\/p>\n<p> <\/p>\n<p> <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>La storia della Lingua italiana. L\u2019italiano lingua letteraria\u00a0 A differenza di altre lingue di cultura, l\u2019italiano \u00e8 stato per secoli una lingua principalmente scritta, basata sul modello della letteratura fiorentina. Redazione Storia della Lingua italiana. Grazie alle opere di tre grandi scrittori del Trecento \u2013 Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio \u2013 il fiorentino ha avuto da subito un grande prestigio. 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